Un americano a Roma Robert Francis Prevost è il nuovo Papa
Foto: Vatican News

Dopo due giorni di conclave c’è il nuovo Papa. E’ l’americano Robert Francis Prevost e si chiamerà Leone XIV. Il 267° Papa è stato eletto al quarto scrutinio.

Città del Vaticano- La fumata bianca arriva a sorpresa alle 18.07 di oggi, giovedì 8 maggio. Tutte le televisioni stanno aspettando le 19.00 perché gira la notizia che l’attesa fumata delle 17.30 non ci sarebbe stata. Rainews 24 è addirittura in collegamento con l’inviato a New York per un servizio sull’accordo tra Usa e Regno Unito sui dazi commerciali. All’improvviso il servizio dagli Stati Uniti viene interrotto bruscamente perché il camino più ripreso e osservato al mondo inizia a fumare bianco. I gabbiani che hanno custodito il comignolo, anch’essi diventati celebri, non ci sono più. Il boato delle migliaia di persone in piazza San Pietro e in via della Conciliazione fa il resto. Abbiamo il Papa. Gli occhi di tutti e delle telecamere si spostano dal camino alla loggia centrale della Basilica più famosa al mondo. Chi è il nuovo Papa? Cresce l’attesa in un clima gioioso quasi al limite del tifo di un evento sportivo. Poi si apre la finestra sulla loggia. Inizia il rito dell’annuncio con la celebre formula Nuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam. E poi il nome: Robert Francis Prevost. Si chiamerà Leone XIV.

L’annuncio del nome crea in un primo momento stupore e sorpresa. Era circolato tra i papabili ma non era tra quelli più attesi: i cavalli di razza in pole postion erano Pietro Parolin, Matteo Zuppi, Pierbattista Pizzaballa, Luis Antonio Tagle. Spunta invece un americano di Chicago, uomo molto vicino a Papa Francesco I, che fa subito intendere la volontà del Vaticano di dare continuità alla missione episcopale ed evangelica di Bergoglio.

E il primo saluto del nuovo Papa va proprio in questa direzione. La costruzione della pace è il messaggio principale che manda Monsignor Prevost. Ecco alcuni passaggi del suo intervento:

“Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, tutte le persone, ovunque siano, tutti i popoli e ogni terra segnata dalla guerra”. “La pace sia con voi! Questa è la pace di Cristo, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante”. “Ancora conserviamo nei nostri cuori quella voce debole, ma sempre coraggiosa, di Papa Francesco, che benediva Roma”. “Dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce ponti di dialogo, sempre aperta a ricercare, come questa piazza con le braccia aperte, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, della nostra presenza, del dialogo, dell’amore”.

Ma chi è Robert Francis Prevost, il cardinale americano a Roma venuto da Chicago? E’ il primo Papa degli Stati Uniti, il secondo Papa americano se si considera l’argentino Jorge Mario Bergoglio. Nato a Chicago, agostiniano, ha trascorso una buona parte della sua attività missionaria in Perù. Come Bergoglio quindi conosce bene l’America Latina.

E’ nato il 14 settembre 1955 a Chicago, nell’Illinois, da Louis Marius Prevost, di origini francesi e italiane, e Mildred Martínez, di origini spagnole. Ha due fratelli, Louis Martín e John Joseph. Cresciuto nella città americana, dove compie tutto il percorso di studi, nel 1977, consegue la laurea in Matematica e studia Filosofia. Il 1° settembre dello stesso anno a Saint Louis entra nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino (Osa), nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio di Chicago, ed emette la prima professione il 2 settembre 1978. Il 29 agosto 1981 pronuncia i voti solenni. Si diploma in teologia alla Catholic Theological Union di Chicago.

A 27 anni viene inviato a Roma per studiare Diritto canonico alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum). Nell’Urbe viene ordinato sacerdote il 19 giugno 1982.

Nel 1984, mentre prepara la tesi di dottorato, viene mandato nella missione agostiniana di Chulucanas, a Piura, in Perù (1985-1986). Nel 1988 raggiunge la missione di Trujillo, sempre in Perù, come direttore del progetto di formazione comune degli aspiranti agostiniani dei vicariati di Chulucanas, Iquitos e Apurímac. Nell’arco di undici anni ricopre gli incarichi di priore della comunità (1988-1992), direttore della formazione (1988-1998) e insegnante dei professi (1992-1998) e nell’arcidiocesi di Trujillo di vicario giudiziale (1989-1998) e professore di Diritto Canonico, Patristica e Morale nel Seminario maggiore “San Carlos e San Marcelo”.

Nell’ottobre 2013 torna a Chicago, ed è direttore della Formazione nel convento di Sant’Agostino, primo consigliere e vicario provinciale; incarichi che ricopre fino a quando Papa Francesco lo nomina, il 3 novembre 2014, amministratore apostolico della diocesi peruviana di Chiclayo e al contempo vescovo titolare di Sufar. Il 7 novembre fa l’ingresso in diocesi, alla presenza del nunzio apostolico James Patrick Green, che lo ordina vescovo poco più di un mese dopo, il 12 dicembre, festa di Nostra Signora di Guadalupe, nella cattedrale di Santa Maria.

Il suo motto episcopale è “In Illo uno unum”, parole che sant’Agostino ha pronunciato in un sermone, l’Esposizione sul Salmo 127, per spiegare che “sebbene noi cristiani siamo molti, nell’unico Cristo siamo uno”.

Il 30 gennaio 2023 il Papa lo chiama a Roma come prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, promuovendolo arcivescovo. E nel Concistoro del 30 settembre dello stesso anno lo nomina cardinale.

Fonti: Vatican News

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