Il gruppo jihadista vicino ad al-Qaida lancia attacchi contro le postazioni e infrastrutture dell’esercito in Mali. La giunta militare che si è insediata con i golpe del 2020 e 2021 aveva promesso di riportare sicurezza nel Paese.
I miliziani islamisti hanno colpito due infrastrutture militari nel Mali. La conferma arriva dall’esercito. Di recente c’è stata nel Paese africano un’ondata di attacchi che ha ucciso centinaia di soldati.
I vertici militari hanno mobilitato le forze terrestri e aeree in risposta a un attacco contro un posto di sicurezza a Mahou, nella parte orientale del Paese e al confine con il Burkina Faso.
Il gruppo jihadista Nusrat ul-Islam wa al-Muslimin (Jnim), vicino ad al-Qaida e attivo in Mali e Burkina Faso, ha rivendicato l’azione. Non ci sono notizie sul numero di vittime.
La giunta militare che ha preso il potere nel Paese con due colpi di Stato nel 2020 e nel 2021 (leggi Mali da un golpe all’altro) aveva promesso di riportare la sicurezza in un paese messo a dura prova dai gruppi jihadisti da almeno dieci anni.
Come hanno fatto i vicini Niger e Burkina Faso, il Mali ha rinunciato ai legami militari con l’Occidente e si è rivolto alla Russia per il supporto militare. Il movimento jihadista Jnim ha colpito a inizio settimana un aeroporto militare e i mercenari russi nella città settentrionale di Timbuktu.
Doppio attentato di al Qaida in Mali – da Notiziario Estero dell’8 settembre 2023
L’Isis raddoppia il controllo del territorio in Mali – da Notiziario Estero del 28 agosto 2023