Netanyahu ritiene che il cessate il fuoco temporaneo ci sarà se opportuno. La messinscena di Netanyahu. A Jenin gli israeliani sparano durante una visita di diplomatici.
Nella prima conferenza stampa rilasciata dopo 163 giorni, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato di essere pronto al “cessate il fuoco temporaneo se c’è l’opportunità”.
Il leader israeliano dice la sua sulla tregua e detta le condizioni: Hamas depone le armi, gli ostaggi tornano a casa, la leadership di Hamas viene espulsa dalla Strisica di Gaza, Gaza viene smilitarizzata, Israele attua il piano Trump.
Mentre Netanyahu annunciava queste condizioni, l’esercito israeliano stava mettendo in atto la sua offensiva su Gaza con attacchi aerei e da terra.
Quando si ha intenzione di valutare seriamente un cessate il fuoco, e di prenderlo in considerazione, difficilmente si intensifica l’attacco militare. Sostenere a parole il cessate il fuoco e fare l’ooposto con i fatti vuole dire mettere in scena una farsa. Quella di Netanyahu è dunque una messinscena quanto lo è quella di Vladimir Putin in Ucraina.
Il capo del governo israeliano ha chiarito che i rapporti tra Israele e Stati Uniti sono buoni. Ha quindi smontato quanto circolato in giornata sull’irritazione di Netanyahu per l’impegno di Trump sul nucleare iraniano (leggi qui).
Netanyahu ha confermato che il suo governo accoglie positivamente i negoziati tra Usa e Iran sul nucleare, auspicando che si trovi una soluzione per impedire che l’Iran sviluppi una bomba nucleare.
Netanyahu ha criticato la posizione dell‘Unione Europea di applicare sanzioni nei confronti di Daniela Weiss, la leader dei coloni. L’Ue, ha detto il premier, non comprende la situazione ed è influenzata dalle posizioni di Hamas. Israele non si farà persuadere dall’Unione Europea. La Weiss, ha aggiunto, rischia la viat ogni giorno.
A Jenin, intanto, i militari israeliani sparano durante una visita diplomatica. Ci sono ambasciatori e autorità miltari. In visita c’é anche il vice-console italiano in Israele. Il Ministro degli esteri Antonio Tajani ha convocato alla Farnesina l’ambasciatore israeliano per chiedere spiegazioni. Insieme a Tajani c’era anche il segretario generale della Farnesina. Un altro segnale della messinscena di Netanyahu.