Dopo mesi di trattative, l’Ucraina e gli Stati Uniti firmano l’accordo sulle terre rare. Pubblichiamo il testo integrale in inglese.
Ucraina e Stati Uniti hanno firmato l’accordo sulle terre rare nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio. Il Trattato regola l’accesso congiunto alle risorse naturali dei territori ucraini sia di Kiev sia di Washington. L’intesa consente agli Usa un accesso privilegiato per investire sullo sfruttamento e sviluppo delle ricchezze naturali come l’alluminio, il petrolio, il gas naturale e la grafite. Di conseguenza, gli Stati Uniti non stanno insistendo sul rimborso di miliardi di dollari in aiuti trasferiti all’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa.
L’accordo rafforza anche la collaborazione tra i due Paesi per la ricostruzione dell’Ucraina, devastata dall’aggressione russa. I rappresentanti di Ucraina e Stati Uniti hanno infatti firmato un’intesa che istituisce il Fondo di investimento per la ricostruzione.
Di conseguenza, gli Usa riprendono la vendita di armi all’esercito di Kiev. Il quotidiano Kiev Post riferisce che la Casa Bianca ha informato il Congresso dell’intenzione di esportare mezzi e prodotti per la difesa ucraina pari a un valore di 50 milioni di dollari.
Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky l’accordo è davvero equo ma anche storico perché è il frutto dell’incontro tra lui e Trump nella Basilica di San Pietro, immortalato in una foto che ha fatto il giro del mondo.
Il governo ucraino ha pubblicato il testo dell’accordo sulle terre rare sottoscritto da Stati Uniti e Ucraina. Ecco qui il testo dell’accordo sulle terre rare.
Donald Trump porta a casa un buon risultato. Da oggi può finalmente dire che i miliardi di dollari che gli Stati Uniti hanno dato all’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa saranno equamente rimborsati. All’industria americana fa gola il petrolio, l’alluminio e il gas ucraino.
Zelensky manda invece un secondo segnale di collaborazione e di volontà a mettere fine alla guerra. Dopo aver accettato il cessate il fuoco, il presidente ucraino accetta anche la limitazione di sovranità sullo sfruttamento delle risorse naturali in cambio della ripresa degli Usa a vendere armi al governo ucraino. Il presidente ucraino porta anche a casa un’altra vittoria: grazie all’accordo, gli Stati Uniti difficilmente si ritireranno dalla mediazione per il cessate il fuoco come hannp finora annunciato.
Trump quindi continua a sostenere la difesa di Kiev, trasformando la fornitura di mezzi e prodotti per la difesa da concessioni gratuite a vere e proprie vendite che saranno ripagate con le risorse naturali.
Il presidente Usa soffia il bottino a Vladimir Putin. Come avevamo già spiegato in questo articolo, la Russia ha puntato da sempre al Donbass per i suoi minerali. La forzatura americana potrebbe mettere in difficoltà Putin perché la sua campagna militare deve prestare attenzione alle terre rare dell’est ucraino sulle quali Washington vanta un interesse economico. Soprattutto, Putin deve adesso dimostrare se vuole o meno la pace. Zelensky ha già mostrato la volontà ucraina in più occasioni, la Russia di Putin ha finora solo preso tempo senza però smettere di bombardare le zone ucraine.
Zelensky rovescia infine l’immagine dei suoi rapporti con Donald Trump. Non più tardi di qualche mese fa, il mondo ha assistito all’arroganza del presidente Usa alla Casa Bianca e ha visto il presidente ucraino lasciare la Casa Bianca immediatamente, interrompendo l’incontro con Trump. Ora sembra che i due leader abbiano ricostruito un rapporto quasi idilliaco. Non male per Zelensky che ha usato l’arma della diplomazia per attenuare la tensione con il capo della Casa Bianca.