Cuba è senza un Castro. Il Paese fa un salto nell’ignoto

Per la prima volta dopo 60 anni, Cuba non ha un Castro che la guida. In questo interessante articolo del New York Times gli autori fotografano molto bene la situazione attuale dell’isola caraibica. La decisione di Raùl Castro di lasciare la guida del Partito Comunista e della presidenza lascia un vuoto politico. Non potrà essere colmato dall’attuale presidente, e neo capo del partito comunista, Miguel Diaz-Canel. Quest’ultimo, 61enne, difficilmente può essere il punto di riferimento delle nuove generazioni cubane. Fidel e Raùl Castro hanno incarnato il sogno dell’emancipazione dalla povertà estrema in cui vivevano i cubani prima della rivoluzione. La caduta di Fulgencio Batista e la presa del potere dei castristi hanno consentito a milioni di cubani di uscire dalla miseria e dall’ineguaglianza. Le ultime generazioni però hanno visto e vissuto le distorsioni del modello comunista cubano. Chiedono rinnovamento e un’economia più moderna, sburocratizzazione e un ringiovanimento delle istituzioni. Tutto questo non potrà essere interpretato e rappresentato dall’attuale presidente. Il vuoto di Cuba potrà riempirsi con una nuova e più energica classe dirigente.

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