Zelensky incontra Trump alla Casa Bianca: spiragli di pace?

Il presidente ucraino torna a Washington per colloqui con Trump e leader europei. Cosa sappiamo del vertice di Washington.

Volodymyr Zelensky è tornato alla Casa Bianca. Dopo mesi di tensioni e incomprensioni diplomatiche, il presidente ucraino ha incontrato Donald Trump per riaprire i canali della diplomazia e cercare una via d’uscita dal conflitto in Ucraina. All’incontro hanno partecipato anche diversi leader europei, giunti a Washington pochi giorni dopo il vertice tra Trump e Vladimir Putin in Alaska, che non ha però prodotto una tregua.

Al termine della giornata, il clima è sembrato più disteso rispetto alla precedente visita di Zelensky a febbraio, ma non sono arrivate promesse concrete su un cessate il fuoco o su garanzie immediate per la sicurezza dell’Ucraina. Tuttavia, alcuni segnali indicano che si sta lavorando dietro le quinte per rilanciare il dialogo.

Trump spinge per un incontro tra Putin e Zelensky.

Uno dei punti più discussi del vertice è stata la proposta – avanzata direttamente da Trump – di un incontro bilaterale tra Putin e Zelensky, seguito da un vertice trilaterale con la partecipazione dello stesso presidente statunitense. Lo ha confermato lo stesso Trump su Truth Social, aggiungendo di aver parlato con Putin al telefono per 40 minuti per iniziare ad organizzare il possibile incontro.

Una telecamera ha anche colto un breve scambio a microfono aperto tra Trump e Emmanuel Macron, in cui il presidente USA affermava: “Penso che voglia fare un accordo. Penso che voglia farlo per me. Per quanto suoni folle”, riferendosi a Putin.

La possibilità di far sedere i due leader nemici allo stesso tavolo resta però incerta. Mosca ha sempre respinto l’idea di un faccia a faccia tra Putin e Zelensky. Un consigliere del Cremlino, Yuri Ushakov, ha definito “utile esplorare l’ipotesi di alzare il livello dei negoziati”, ma senza sbilanciarsi su un incontro diretto.

Europa divisa sul cessate il fuoco

Un altro nodo cruciale riguarda il cessate il fuoco. Se per Trump non è una condizione necessaria per avviare i negoziati, i leader europei hanno espresso posizioni molto diverse. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz è stato il più esplicito: “Non riesco a immaginare un prossimo incontro senza prima un cessate il fuoco”.

Anche Macron e la premier italiana Giorgia Meloni hanno sottolineato l’urgenza di fermare almeno temporaneamente le ostilità, evidenziando le ripercussioni della guerra sulla sicurezza dell’intero continente europeo.

Zelensky, da parte sua, ha evitato di ribadire apertamente la richiesta di una tregua, lasciando intendere che la sua priorità in questo momento sia ottenere garanzie solide di sostegno e sicurezza da parte dell’Occidente.

Garanzie di sicurezza: verso un’intesa USA-Ucraina?

Trump ha lasciato intendere che gli Stati Uniti sono pronti a fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina in caso di accordo con la Russia. Non si è parlato di un coinvolgimento diretto con truppe sul campo, ma quando i giornalisti hanno chiesto se queste garanzie potrebbero includere anche personale militare americano in Ucraina, Trump non ha escluso questa possibilità: “Saremo coinvolti. Daremo loro una buona protezione”, ha detto.

Zelensky ha confermato che gli Stati Uniti si stanno preparando a firmare un accordo da 90 miliardi di dollari per la fornitura di armi, inclusi sistemi missilistici, aerei e tecnologie non ancora in dotazione all’esercito ucraino.
Inoltre, ha annunciato che gli Stati Uniti acquisteranno droni prodotti in Ucraina, sostenendo così la produzione industriale locale.

Secondo il leader ucraino, i dettagli sulle garanzie di sicurezza potrebbero essere definiti entro dieci giorni.

Zelensky cambia tono e stile

Se la sua ultima visita a Washington era stata segnata da tensioni – con critiche per la scarsa “gratitudine” mostrata verso gli alleati americani – questa volta Zelensky ha cambiato strategia. Si è presentato in abito scuro, abbandonando la divisa militare, e ha moltiplicato i ringraziamenti durante il faccia a faccia con Trump: ben sei in pochi minuti.

Ha anche consegnato al presidente americano una lettera scritta dalla first lady ucraina Olena Zelenska per Melania Trump, cercando di creare un clima più familiare e disteso.

I leader europei, dal canto loro, non hanno nascosto il loro apprezzamento per il ruolo di Trump nell’aver convocato il vertice. “Voglio ringraziarti per la tua leadership”, ha detto il segretario generale della NATO Mark Rutte.

Meloni ha aggiunto: “Fino a poco fa non c’erano segnali di apertura da parte della Russia. Qualcosa è cambiato grazie a te”.

Verso la pace o solo una pausa?

Il vertice di Washington ha aperto alcuni scenari diplomatici, ma restano molti interrogativi. La strada per un vero accordo di pace appare ancora lunga, complessa e piena di ostacoli politici e militari. Tuttavia, l’intensificarsi dei contatti e la volontà – almeno a parole – di riaprire il dialogo segnano una novità importante dopo mesi di stallo.

Se davvero si arriverà a un incontro tra Putin e Zelensky, sarà un momento storico. Ma per ora, le dichiarazioni ottimistiche non bastano a fermare la guerra.

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