Controffensiva di Kiev, droni su Gazprom e l’economia russa che vacilla. Il conflitto a una svolta?
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non nasconde le difficoltà nella conduzione della guerra con la Russia. Nonostante questo, l’esercito ucraino tenta una controffensiva nell’oblast del Donetsk. I militari di Kiev riescono a liberare circa 160 kmq di territorio occupato dai russi. Inoltre, droni ucraini hanno attaccato l’impianto petrolchimico di Gazprom a Salavat, a circa 1500 km doltre il confine russo.
A loro volta i russi affermano di avanzare in Ucraina. La zona dove ci sono i combattimenti più intensi è quella di Krasnoarmeysk, secondo quanto riferisce il generale russo Valery Gerasimov.
Tuttavia, ci sono segnali insistenti di una debolezza russa. Il capo del Cremlino rilascia quotidianamente dichiarazioni che sembrano giustificazioni. Da una parte la spavalderia: Putin dice che ci sono 700mila soldati al fronte in Ucraina. Dall’altra le spiegazioni di una situazione economica che è in evidente crisi.
Il presidente ha giustificato il calo del Pil come una misura voluta per contenere l’inflazione. In realtà é costretto a aumentare le tasse (in particolare l’Iva dal 20 al 22%) per far fronte al deficit di bilancio. Nei giorni scorsi ha litigato con il Ceo della più importante banca pubblica russa (la Sebank)che ha criticato la conduzione dell’economia e i rischi per il sistema. Se non è l’anticamera di un crollo economico poco ci manca.
A mettere in difficoltà il presidente russo è ritornato a farsi sentire Donald Trump. Il presidente americano, che continua a ripetere di essere deluso da Putin, ha invitato a lavorare per ridurre il costo del petrolio. In questo modo il leader russo rimane a mani vuote, dice Trump, e non riesce a finanziare la guerra.


