Trump rilancia gli accordi di Abramo

Dopo l’attacco all’Iran, Trump rilancia gli accordi di Abramo e aumenta il pressing diplomatico su Netanyahu per il cessate il fuoco a Gaza.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump rilancia gli accordi di Abramo ed è ottimista sulla ripresa del dialogo tra israeliani e Hamas e sulla possibilità di liberare gli ostaggi. In un’intervista rilasciata a Fox News il 29 giugno, il capo di Stato Usa ha invitato nuovamente le parti a trovare un accordo per Gaza e a riportare a casa gli ostaggi entro una settimana.


Come Trump rilancia gli accordi di Abramo

Sempre a Fox News, Trump è tornato a parlare degli accordi Abramo, che lui stesso ha promosso e sostenuto nel primo mandato. Nell’intervista ha annunciato la sua intenzione di far aderire altri Paesi agli accordi di Abramo, che implicano un riconoscimento reciproco con Israele. Anche se non lo dice espressamente, il leader Usa fa intendere che l’ampliamento degli accordi Abramo ad altri Stati può avvenire grazie all’intervento Usa in Iran. Trump insiste con un pressing diplomatico sul premier israeliano che incontrerà tra una settimana a Washington.

Poco dopo le parole di Trump, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha pubblicato un video dove spiega che l‘assalto all’Iran permette di avere più opportunità per liberare gli ostaggi ancora detenuti nella Striscia di Gaza.


La situazione sul campo e sul fronte diplomatico

Alle parole non seguono però i fatti. Sul campo si continua a morire a causa dei raid dell’Idf (le forze di sicurezza israeliane). Sono centinaia i palestinesi uccisi negli attacchi israeliani durante la distribuzione dei beni alimentari. Solo nel fine settimana, il bilancio è di 85 morti e 365 feriti. Tra questi c’è anche uno dei fondatori di Hamas, Muhammad Al-Issa, ucciso a Gaza City. In una nota l’esercito israeliano ha invitato la popolazione israeliana a evacuare la parte nord della Striscia di Gaza, segno di una imminente offensiva. Israele sta anche ammassando truppe al confine siriano e ha messo in stato di massima allerta la 210 divisione per operazioni di antiterrorismo. Tensioni anche in Cisgiordania, dove decine di coloni israeliani hanno attaccato agenti di polizia nel quartier generale delle forze di difesa di Binyamin. All’origine dell’aassalto c’è l’uccisione di un ragazzo di 14 anni vicino a un villaggio palestinese.

Niente fatti anche sul versante diplomatico. Se nei giorni scorsi sembrava possibile una ripresa dei colloqui in Egitto tra israeliani e Hamas, la strada attualmente rimane comunque in salita. La leadership di Hamas ha comunicato che i negoziati non sono possibili finché Israele non cambia le condizioni sul ritiro militare e sugli aiuti umanitari. Il governo israeliano ha accettato alcune modifiche al cosidetto piano Witkoff (l’inviato di Trump per il Medio Oriente) ma non ha voluto modificare nulla sugli aiuti e il ritiro dei militari dalla Striscia.


Per approfondire gli accordi di Abramo:

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