L’annuncio del summit tra Trump e Putin in Alaska a Ferragosto sembra dividere tutti anziché unire.
Donald Trump torna a ballare con la Russia dopo il giro di valzer di questi mesi con l’Ucraina. Il presidente Usa ha tuonato dal pulpito nella sala stampa della Casa Bianca che il summit in Alaska del 15 agosto sarà solo tra lui e Vladimir Putin. Trump ha anche chiarito che ci saranno cessioni di territori.
Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, rimane dunque a casa. Trump e Putin parleranno della crisi ucraina e delle condizioni di pace senza lo stato aggredito. Zelensky è il terzo incomodo.
Mai si era visto nella storia del secondo dopoguerra che lo Stato mediatore di un conflitto tratti con l’aggressore e lasci da parte l’aggredito. Tanto più se l’aggredito ha già accettato il cessate il fuoco senza condizioni, cosa che avrebbe dovuto fare anche la Russia, che è lo stato aggressore. Quest’ultima neanche ci pensa a accettare la tregua. Anzi va probabilmente a negoziare con Trump il riconoscimento di territori ucraini occupati con la forza. Di fatto, quello che potrebbe uscirne è una lacerazione forzata dell’Ucraina alla faccia di tutte le dichiarazioni a difesa dell’integrità territoriale del Paese.
L’Unione Europea è intervenuta con decisione sulla questione. Per Bruxelles negoziare senza l’Ucraina è un regalo a Putin. La presa di posizione più forte dei leader dei 27 Stati è quella sulla cessione di territori ucraini. E’ inaccettabile, dichiarano da Bruxelles, la rinuncia dell’Ucraina ai territori occupati dalla Russia dopo l’aggressione del 24 febbraio 2022. E’ grave pensare che i confini possano essere modificati con la forza e che qualcuno lo riconosca.
I Paesi dell’Ue insistono anche su un altro aspetto. La Russia deve accogliere prima il cessate il fuoco che l’Ucraina ha già accettato mesi fa. Non è possibile cedere all’aggressore offrendole l’opportunità di un dialogo senza che abbia mai dimostrato di volere davvero mettere fine a questa guerra.
Nel frattempo, Zelensky ha reso noto che l’Ucraina non accetterà mai la cessione di suoi territori. La posizione del presidente ucraino ha fatto irritare Trump, che è andato giù duro con Zelensky. Certo, l’irritazione di Trump non fa molto più notizia dato che ogni giorno accusa qualcuno di averlo irritato. Ora è Zelensky, prima era Putin, prima ancora di nuovo Zelensky passando anche dal presidente sudafricano Cyril Ramaphosa.
Il presidente ucraino ha anche avvertito che Mosca sta ammassando truppe per una nuova offensiva. Sarebbe la prova che Putin non ha alcuna intenzione di mettere fine alla guerra. Intanto, il vice-presidente Usa Vance ha assicurato che gli Stati Uniti stanno lavorando anche per organizzare un incontro tra Putin, Zelensky e Trump.
Il summit Trump Putin più che entusiasmare e unire nella speranza di mettere fine alla guerra, sembra dividere tutti. Non è una bella immagine per la diplomazia. L’unico a uscirne vincitore sembra proprio Putin.


