L’escalation di scontri tra pattuglie di Stati Uniti e Russia in Siria convincono Washington a potenziare la presenza militare in Siria.
La notizia di questi giorni è che gli Stati Uniti mandano rinforzi in Siria dopo gli scontri con la Russia. La BBC online scrive sul suo sito web che nell’ultimo anno sono aumentati gli scontri tra pattuglie americane e russe in Siria nord-orientale. Così, Washington intende andare in soccorso ai circa 100 soldati e alcuni mezzi militari. Jet da combattimento pattuglieranno dall’alto i militari. Circa un anno fa il presidente degli Stati Uniti Donald Trump annunciò il ritiro di un migliaio di truppe stanziate in Siria in aiuto dei curdi. Qualche mese dopo, decise di lasciarne un centinaio a protezione dei pozzi petroliferi. Gli scontri tra pattuglie russe e americane rischiano di fare precipitare una situazione già precaria. La Siria continua a rimanere uno dei terreni di scontro tra i due Paesi. Ma soprattutto è un grattacapo per Trump in campagna elettorale. Il russiagate è la grande ombra e spada di Damocle del presidente americano. Gli americani non sono del tutto convinti della sua buona fede e guardano con sospetto al rapporto Trump-Putin. E gli scontri in Siria potrebbero fare riemergere la “questione russa” proprio nel mezzo della campagna elettorale.