Il Paese africano prova a limitare il consumo indiscriminato delle risorse del Paese.
In Sierra Leone passa la legge che limita lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali del Paese. Società e gruppi stranieri dovranno chiedere l’autorizzazione alle comunità locali per avviare attività minerarie, industriali e agricole.
Il Parlamento di questo piccolo Paese africano, circa 8 milioni di abitanti, ha appena approvato la Customary Land Rights Act 2022, la legge che tutela i diritti di proprietà di chi vive nei territori ricchi di risorse. Dopo sei anni di rinvii e battaglie politiche, l’assemblea legislativa ha dato il via libera alla legge, che ora attende la firma del presidente per diventare efficace.
Cosa prevede la legge
I proprietari di terre su cui ci sono richieste di sfruttamento da parte di operatori economici possono mettere il veto e negoziare, se interessati, sui profitti derivanti dalle loro terre. Il governo dovrà sostenerli a livello economico per affrontare i costi di consulenze legali o di avvocati durante le negoziazioni o in eventuali cause processuali.
La legge, che fa valere anche i diritti ambientali, punta alla condivisione dei proventi derivanti dalle ricchezze del paese che è tra i più poveri dell’Africa nonostante le grandi risorse naturali.
Le operazioni economiche su larga scala dovranno quindi essere riviste. Finora gli investitori hanno sempre trattato con i capi locali o con funzionari amministrativi e mai con i residenti. Spesso le autorizzazioni sono state concesse all’insegna della corruzione e di chi offriva di più bypassando i proprietari locali e le comunità interessate. Il Sierra Leone è ricco di miniere d’oro, diamanti e titano. È in crescita anche la produzione di olio da palma.
La nuova legge promuoverà anche l’uguaglianza di genere e assicurerà che i coniugi possano registrare congiuntamente la proprietà della terra. Il titolo della terra sarà registrato con i cognomi di entrambi i coniugi per garantire la proprietà della famiglia.
Scontri in Sierra Leone
La legge arriva mentre nel Paese erano in corso violente proteste antigovernative. I cittadini contestavano il governo per l’aumento del costo della vita. Nella capitale Freetown è in altre città gli scontri hanno causato 21 morti tra civili e forze di polizia. Tanto che il governo ha dovuto imporre il coprifuoco per alcuni giorni. La situazione è tornata calma e il coprifuoco è stato tolto. Resta il fatto che la tensione nel Paese è comunque altissima e basta una scintilla per farla esplodere di nuovo. In questo clima, la legge sui diritti sulle terre e la concessione di maggiori poteri alle comunità locali potrebbe contribuire a mitigare il clima di tensione.
Link utili: da Telegraph