Quotidiani italiani ancora in calo

Tra carta e digitale, l’editoria giornalistica continua a perdere terreno: nel 2024 calano le vendite cartacee (-7,6%) e rallenta la crescita del digitale. Dal 2020, perse oltre 200 milioni di copie. L’aggiornamento Agcom di luglio.

L’editoria quotidiana italiana conferma la crisi: in cinque anni perse oltre 200 milioni di copie

Nel 2024 il mercato dell’editoria giornalistica in Italia si conferma in flessione, segnalando una crisi strutturale che prosegue senza sosta dagli anni precedenti. Secondo i dati ADS, le copie complessivamente vendute dei quotidiani (formato cartaceo e digitale replica) sono state 572 milioni, corrispondenti a una media giornaliera di circa 1,7 milioni di copie. Il calo annuo è del 5,5% rispetto al 2023, mentre il confronto con il 2020 mostra un crollo ancora più netto: -20,2%.

Carta sempre più debole, digitale in leggera crescita

Il formato cartaceo, storicamente centrale nell’informazione quotidiana, continua a perdere terreno. Nel 2024 le copie cartacee vendute sono state 423 milioni, in calo del 7,6% rispetto al 2023 (457 milioni) e del 32,2% rispetto al 2020, quando superavano quota 623 milioni.

In controtendenza, seppur in modo marginale, le copie digitali in formato “copia replica” mostrano un leggero aumento dello 0,8% su base annua e una crescita significativa del 59,5% rispetto a cinque anni prima. Tuttavia, il digitale rimane ancora fortemente concentrato: le prime cinque testate (Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, La Repubblica, Il Fatto Quotidiano e Gazzetta dello Sport) rappresentano da sole il 60% delle vendite digitali complessive. Per la carta, la stessa quota coperta dai cinque principali quotidiani scende al 32%.

Nazionali vs locali: calano entrambi, ma con ritmi diversi

Nel confronto tra quotidiani nazionali e locali, il 2024 ha visto un calo più marcato per le testate generaliste a diffusione nazionale (-7,3%), rispetto a quelle con prevalente copertura locale (-3,1%). Su un orizzonte di cinque anni (2020-2024), però, la situazione si inverte: i quotidiani locali mostrano un crollo del 25,9%, contro il -15,2% delle testate nazionali.

Andamento per genere editoriale

I principali quotidiani generalisti nazionali (Corriere, Repubblica, Stampa, Avvenire e Messaggero) perdono l’8,6% delle copie cartacee in un solo anno, mentre il confronto con il 2020 evidenzia un calo del 34,5%. Sul fronte digitale, le vendite annuali si riducono del 3%, ma segnano un incremento del 58,9% rispetto al 2020.

Tra le altre categorie editoriali, solo le testate locali registrano una crescita nelle copie digitali su base annua: +12,9%. Per gli altri segmenti (economici, sportivi, altri generalisti nazionali), il 2024 mostra un calo medio delle vendite digitali del 3,9%.

I gruppi editoriali: RCS in testa

In termini di quote di mercato, il 2024 vede Cairo/RCS come primo gruppo editoriale in Italia, con una quota del 18,6% (grazie a Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport). Seguono GEDI con il 12,2%Caltagirone Editore con l’8%Monrif Group (QN – Quotidiano Nazionale) con il 6,6%, e Il Sole 24 Ore con il 6,5%.

Completano il quadro Nord-est Multimedia (3,9%), Gruppo Amodei (3,6%), Tosinvest/Angelucci (3,4%) e il Gruppo SAE (3,2%).


Uno scenario che resta critico

I numeri confermano che il sistema dell’editoria quotidiana italiana è ancora ben lontano da una ripresa. La contrazione delle vendite cartacee è costante e strutturale, mentre il digitale non riesce a compensare il declino, nonostante qualche segnale positivo. Il mercato resta concentrato, e la sfida resta aperta: reinventarsi in un’epoca di profonda trasformazione dell’informazione.


Il comunicato Agcom di luglio

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