Il negoziato ucraino passa dalla cessione del Donetsk alla Russia. E’ la condizione di Putin per la tregua in Ucraina e l’avvio dei colloqui.
Vladimir Putin ha chiesto a Donald Trump una condizione per il negoziato in Ucraina: la cessione del Donetsk. Il presidente Usa ha chiesto di conseguenza a Volodymyr Zelensky di accettare la richiesta di Putin, altrimenti sarà distrutto. Il presidente ucraino ha rifiutato. Il capo della Casa Bianca ha spiegato in un’intervista a Fox News che non può fare altrimenti perché non vuole mettere in pericolo la sicurezza dell’America.
Ucraina: Trump e Putin e il dialogo in retromarcia
Zelensky ha dichiarato che Putin non vuole nè la tregua nè la pace in Ucraina e fa di tutto per smontare ogni possibilità di dialogo e negoziato. Su questo aspetto è intervenuto il premier polacco Donald Tusk, che ha spiegato che nessuno dovrebbe fare pressioni su Zelensky per cedere territori ucraini alla Russia. La Svezia ha detto che la Russia ha trasformato il Baltico in una nuova linea de fronte di guerra ibrida. L’Unione Europea proporrà una nuova stretta contro la flotta ombra russa, le petroliere che trasportano il greggio di Mosca aggirando le sanzioni con bandiere di comodo.
Putin annette alla Russia i territori del Donbass
Intanto la Russia continua gli attacchi contro l’Ucraina. Nell’oblast di Dnipropetrovsk, i russi hanno colpito una miniera di carbone dove erano al lavoro sottoterra oltre 192 persone. I soccorsi stanno provvedendo alla loro liberazione. La Russia, secondo gli ucraini, ha lanciato in una settimana 3000 droni e 50 missili. Le forze ucraine hanno colpito tre aziende energetiche alcune dentro il territorio russo, almeno a 800 km dal fronte ucraino. Le centrali colpoite sono quelle di Samara (a nord del Kazhkistan), di Orenburg (1300 km dal fronte) e Berdyansk (quest’ultima nella regione di Zaporizhzia occupata dalla Russia).



