Pochi risultati, tante conseguenze politiche. Il summit di Mosca tra il presidente russo e l’inviato di Donald Trump accontenta tutti.
Alla fine l’incontro a Mosca tra Vladimir Putin e Steve Witkoff si è concluso con un pareggio politico. Sui contenuti del colloquio tra il presidente russo e l’inviato di Donald Trump si sa poco. Nonostante questo le conseguenze politiche sono state tante.
Putin ha potuto mostrare la buona volontà a tenere aperto il dialogo a pochi giorni dalla scadenza dell’ultimatum di Trump. Il capo di Stato Usa aveva infatti dato tempo 50 giorni alla Russia per rispondere sul cessate il fuoco già accettato dall’Ucraina. La minaccia era di inasprire le sanzioni e i dazi portandoli a livelli alti. Ma il presidente russo ha accolto, secondo i media internazionali, una tregua solo sulle operazioni aeree. Potrebbe essere il solito trabocchetto russo che nasconde altre soprese.
Trump ha potuto “vendere” a livello mediatico il vertice di Mosca come un grande successo. Da una parte si è tolto il peso di dover fare la voce grossa con Putin. Il presidente Usa ha sfidato quello russo a un braccio di ferro a distanza. Ma il rischio era che Putin se ne fregasse della sfida e lo ignorasse. Per Trump sarebbe stata un’umiliazione politica oltre che una sconfitta del suo tentativo di piegare la Russia alla volontà di negoziare sull’Ucraina.
Volodymyr Zelensky ha espresso un giudizio positivo sul summit. Il presidente ucraino ha visto nell’incontro di Mosca una volontà russa di trattare. Zelensky sta collaborando politicamente con Trump per evitare che salti la trattativa. Inoltre, ha bisogno di riacquistare consenso tra gli ucraini. I sondaggi recenti mostrano che il suo gradimento è al 58%, in discesa rispetto a prima dell’estate. Di conseguenza, ha bisogno di raggiungere risultati e mostrare progressi sul versante della cessazione del conflitto.
L’incontro Putin-Witkoff è un paradosso politico come poche volte si è visto nella storia. Pur sapendo poco dei contenuti, ha accontentato tutte le parti coinvolte per ragioni e interessi diversi. Di fatto un pareggio politico per tutti.


