Medvedev se la prende con Washington: gli Stati Uniti non portano avanti i colloqui sul Nuovo Start.
Il Nuovo Start divide Mosca e Washington. La Russia lancia accuse agli Stati Uniti sull’avanzamento dei colloqui per il nuovo Trattato sulla limitazione delle armi strategiche offensive. Dmitrij Medvedev, ex-presidente russo, oggi è il vice-presidente del Consiglio di sicurezza della Russia. In un editoriale pubblicato sull’agenzia stampa Tass, punta il dito contro gli Usa accusandoli di non portare avanti i colloqui onestamente. L’ex-capo dello Stato ha specificato che la posizione russa sul Nuovo Start non è cambiata e che Mosca è pronta a estendere immediatamente il Trattato. Vladimir Putin, scrive Medvedev, non cambia idea ed è pronto a firmare l’accordo senza alcuna condizione preliminare. Il Cremlino lancia il segnale di volere evitare la corsa agli armamenti e mette in chiaro i rischi per la sicurezza internazionale nel caso non si raggiunga un accordo. Medvedev però non specifica la natura dell’accusa e cosa intenda per “portare avanti i colloqui onestamente”. Dieci anni fa, esattamente l’8 aprile 2010, Russia e Stati Uniti firmavano un trattato che sanciva il percorso per la costituzione del trattato del Nuovo Start.