Non ci resta che correre

Le restrizioni imposte dal Covid-19 lasciano aperta l’opportunità di correre individualmente. Un’occasione unica per riscoprire le città correndo e trovare stimoli.

di Paco

Sono le 18 del pomeriggio e corro per le strade di una cittadina alle porte di Barcellona. Il silenzio e la quiete mi avvolgono in una strana sensazione. E’ novembre e a quest’ora il frastuono di auto, clacson, gente fuori dai bar è di solito assordante. Ora invece è silenzio. La leggera foschia illuminata dai pali della luce si mescola con l’oscurità creando un paesaggio surreale. C’è qualcosa di poetico in questa quiete. Correre a passo tranquillo ma costante diventa più facile.

Immagino mentre corro per queste strade le sensazioni che provano i runner in altre città del mondo. Tanti che come me fuggono dalla monotonia lavorativa e dall’immobilismo da pandemia. E penso che davvero in questo momento non ci resta che correre. Con la salute sotto minaccia da questo virus, allora diamoci allo sport e al moto quotidiano per tutelare la nostra salute. La corsa, come la passeggiata, sono ancora possibili. E allora facciamole.

Penso a come sia in questo momento New York, Berlino, Londra o Parigi. Leggo di città “abitate” dai runner dopo una certa ora. Chissà se sulla Quinta Strada sarà meno caotico correre, con meno gente e più silenzio. E Londra? Immagino sia suggestivo attraversare correndo nel silenzio in zone affascinanti come Russel Square. Oppure Westminster.

Quando corro la mente mi porta lontano. Mi sento parte di un gruppo mondiale di podisti che si capiscono al volo quando si incrociano. E non importa che io sia a Milano e un altro a Barcellona. So che come me ci sono tanti che vogliono sentirsi vivi.

Soprattutto correre dà stimoli. Migliora l’autostima. Dà buon umore. E come dicevo la mente viaggia. Chissà se a Stoccolma in questo momento si riesce a correre, mi domando?

Mentre penso questo faccio una piccola mappa mentale dei percorsi di in cui vorrei tornare a correre. Il lungo tratto rettilineo della fifth avenue che a New York va dal Flatiron Building fino al Central Park me lo sogno ogni uscita di allenamento. Volendo c’è la variante facendo il giro da Lexington Avenue. Oppure la corsa a Chicago al tramonto con lo sfondo del più bel skyline al mondo. La baia di San Francisco e i tanti tragitti con Pacifico che ti guarda. I lunghi nei parchi londinesi passando anche sotto Buckingham Palace. O il giro di Montmartre. Sembrano ricordi lontani e mi chiedo quando mai riuscirò a tornarci.

Dicevo dei benefici. La corsa aiuta a smaltire sicuramente e ha benefici importanti sulla salute. Si pensi alla circolazione, alla regolarizzazione del metabolismo e tutto il resto. Soprattutto sono i benefici mentali quelli che mi colpiscono di più. Mi rendo conto di quanto cambi il mio equilibrio psichico, l’ottimismo, gli stimoli, l’energia mentale e il maggiore auto-controllo nei periodi di allenamento. E quanto tutto peggiori durante l’inattività. In questo periodo di pandemia, dove è facile ritrovarsi con il morale a terra, l’inattività può dare il colpo di grazia. Per questo diventa importante il movimento fisico che, a sua volta, stimola anche il movimento mentale. Non ci resta dunque che correre.


Paco is a Notiziario Estero spanish correspondant

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