Perché Armenia e Azerbaijan si scontrano per il Nagorno-Karabakh? Quali sono le origini e le cause di questo conflitto?
Dove nasce il conflitto tra Armenia e Azerbaijan per il Nagorno-Karabakh? La ripresa delle ostilità tra i due Paesi del Caucaso inquieta prima di tutto l’Europa. Perché rischia di trascinare con sé la Turchia e la Russia, schierate rispettivamente a difesa dell’Azerbaijan e dell’Armenia. Sullo sfondo anche la crisi infinita tra turchi e armeni, crisi dalle ragioni storiche profonde.
Armenia e Azerbaijan sono due ex-repubbliche sovietiche che diventano indipendenti nel 1991 a seguito degli eventi tumultuosi che scuotono in quegli anni la Russia sovietica.
La crisi del Nagorno-Karabakh
Il destino di questa regione, grande come un hamburger dentro le due fette di pane armene e azere, è legato alle vicende politiche delle due repubbliche. L’indipendenza armena nel 1991 apre subito una questione di confini. Un numero consistente di armeni vive nel Nagorno-Karabakh, enclave dell’Azerbaijan. Il governo di Erevan (capitale dell’Armenia) prova nel 1991 a annettere la regione al proprio territorio. Nasce da qui una guerra tra azeri e armeni che dura fino al 1994. Si risolve con l’istituzione della regione autonoma del Nagorno-Karabakh. Una soluzione diplomatica che non risolve i problemi perché gli incidenti di frontiera tra i due Paesi sono frequenti.
L’importanza strategica dell Nagorno-Karabakh
Vicina al Mar Caspio e a Baku, capitale azera, la regione assume un’importanza strategica. Soprattutto è la sua posizione centrale di crocevia di oleodotti di petrolio e gas che la rende un boccone appetibile. In particolare è la vicinanza a Baku, principale terminal petrolifero della zona, che dà valore strategico a questa terra ambita di altopiani.
Armenia
Con circa tre milioni di abitanti (e almeno otto milioni all’estero), questo tormentato Paese è perseguitato da secoli e vive un’ostilità profonda con la Turchia. Oltre due milioni di armeni sono morti nell’eccidio compiuto tra il 1915 e il 1925 durante la fase nazionalistica di Mustafa Kemal Ataturk.
Il governo di Ankara ha sempre negato la sua responsabilità e solo all’inizio del 21° secolo la Turchia ha aperto qualche spiraglio nel muro del negazionismo costruito negli anni. Alla fine del primo conflitto mondiale, gli armeni si trovarono così schiacciati tra due Paesi. La Turchia e l’Urss di Lenin e Stalin. Le ambizioni territoriali dello Stato comunista ben presto portarono all’annessione dell’Armenia “all’impero” sovietico.
Dopo l’indipendenza nel 1991 e diversi attriti con i turchi, il presidente armeno Serz Sargsyan (eletto nel 2008 e poi di nuovo nel 2013) tiene una linea filo-russa spostandosi verso l’ex padrone di casa che può offrire garanzie contro vicini pericolosi. Non a caso la Russia installa alcune basi militari sul territorio armeno. Il governo di Erevan tiene comunque un piede in Europa e dimostra il suo attaccamento al mondo occidentale. Entra nel Consiglio d’Europa e aderisce alla Partnership for Peace, una formula diplomatica per associare alla Nato quei Paesi non membri ma disposti a collaborare.
Azerbaijan
E’ lo Stato più esteso in superficie dell’area caucasica. Ma anche il più popoloso con oltre dieci milioni di abitanti, in maggioranza islamici sciiti. L’Azerbaijan è in una posizione geografica favorevole. Collocato tra la Russia e l’Iran, passano da qui arterie commerciali importanti e ha una lunghissima costa tutta sul Caspio. In origine parte della Repubblica Transcaucasica sovietica, diventa indipendente nel 1991 poco prima della fine dell’Urss. Non appena indipendente, l’Azerbaijan è subito travolto nel conflitto con l’Armenia per il Nagorno-Karabakh. Figura politica di spicco è il presidente Heydar Aliyev, già esponente della gerarchia sovietica, è il protagonista della pace con l’Armenia e resta in carica fino al 2003. Sarà estromesso dal figlio Ilham Aliyev dopo le accuse di corruzione e malversazione.
Leggi anche: Nagorno Karabakh, aria di guerra (dal sito dell’Ispi di Milano)
Per approfondire le tematiche della regione caucasica dopo la fine della guerra fredda si consiglia di leggere: Storia delle relazioni internazionali- dalla fine della guerra fredda a oggi, di Ennio Di Nolfo, Laterza.