Libri da rileggere: David Copperfield

Retrospettiva sui libri che abbiamo amato nel passato. Il capolavoro di Charles Dickens merita una rilettura. L’attualità di David Copperfield.

Chi negli anni della scuola non si è mai imbattuto in David Copperfield alzi la mano. Non intendo avere letto per forza le 1100 pagine del capolavoro di Charles Dickens. Mi riferisco ad averlo visto citato sui libri di scuola, oppure richiamato dai propri maestri e professori. Ricordo versioni ridotte per ragazzi con illustrazioni di una Londra ottocentesca della quale si respira ancora l’aria in certe zone. Chi è stato nella capitale britannica sa cosa intendo. Impossibile camminare per un quartiere come Camdem Town, con le sue ex-ciminiere e vecchie fabbriche da rivoluzione industriale, e non sentirsi un po’ David.
Di Dickens mi stupisce ancora oggi, come da ragazzo, la capacità e semplicità della sua penna nel raccontare i personaggi. Sembra di vederli come in un film o in una pièce teatrale: la gestualità, il linguaggio del corpo, le espressioni. Si coglie in questi particolari gli stati d’animo, i sentimenti e le emozioni di ciascuno di loro. Proprio come un buon osservatore oggi riesce a vedere qualcosa in più nelle persone leggendo i loro linguaggi non verbali.
In ciascun uomo o donna dickensiani possiamo ritrovare una persona che conosciamo, con i suoi pregi e difetti, le sue emozioni, il modo di essere. David Copperfield insomma è ciascuno di noi. E il mondo che lo circonda, le sue vicissitudini, la sua storia di successo sono quello che sta attorno a noi e dentro di noi.
I suoi personaggi sono i nostri personaggi. Dal vicino di casa al parente, dal collega di lavoro agli amici e conoscenti. Nessuno può negare di avere avuto a che fare con l’odiosa coppia Murdrestone, fratello e sorella che diventano patrigno e zia adottiva di David Copperfield. E non a caso Dickens gioca in maniera divertita sul cognome, richiamando con un giro di parole l’assassino (murder), in questo caso un assassinio morale volto a distruggere poco a poco la personalità della madre di David e lo stesso protagonista del romanzo.
Nella cerchia di Copperfield ci sono tutti. Dall’audace zia (come non provare simpatia per la scaltra e geniale Miss Trotwood) alla fedele domestica Pegotty. Entrambe saranno sempre vicine al ragazzo. Entrambe sono dotate di quel pizzico di follia che rende grandi le persone perbene e porta fortuna nella vita. Leggetevi la vicenda degli asini nel giardino di casa della zia per capire. Oppure come non apprezzare, insieme a un misto di tenerezza, la figura del signor Dick (ogni riferimento all’autore non è casuale), un buono probabilmente affetto da autismo, dalle cui massime dipende la zia di David.
Gustosa la figura dei coniugi Micawber, sempre indebitati e convinti di meritare un successo che non arriva mai. Il signor Micawber ricorda inevitabilmente quei personaggi nostrani che non trovano mai il lavoro adatto a loro e si imbarcano in disavventure strepitose. A tendere i tranelli anche figuri odiosi e contraddittori: il mitico Hurria Heep (ci fu persino una rock band americana che prese il nome da lui), l’infimo maggiordomo Littimer e il rampollo Steertforth. E poi tutte le contraddizioni della società ottocentesca. La colpevolizzazione popolare della giovane Emily e la quasi assoluzione di Steerforth che l’ha sedotta e abbandonata. Le figure femminili così diverse nei loro modi di essere, come Emily, Dora e Agnes.
C’è molta tristezza nella descrizione di Londra, spesso narrata in notturna mentre le vicende nella campagna avvengono di giorno. C’è molta poesia nel racconto del viaggio di tre anni compiuto da David in giro per il mondo perso nella sua disperazione e debolezza d’animo e di spirito. Londra di notte. Con i suoi misteri e strade scure. La bella gente che va al teatro ma anche gli ubriachi e i falliti persi nelle strade miserabili della città.
Si vive e si gira attorno al ponte dei Frati Neri. Ed è qui che vaga la triste Martha, figura tragica ma vera eroina del racconto. Una pifferaia magica versione british che salverà dall’abisso l’amica e che sarà a sua volta salvata.
Infine la grande e strepitosa figura del signor Peggoty, il fratello della domestica di David. Questo umile uomo, marinaio e pescatore, conosce il mondo e la vita più di chiunque altro. Peggoty inventa il viaggio on the road prima di Jack Kerouak. Vaga per il mondo alla disperata ricerca della nipote, cammina per migliaia di miglia portandosi addosso la sua disperazione molto prima di Tom Joad. Le sue massime, la sua filosofia di vita, la sua analisi del mondo e delle persone sono ancora di una grande attualità.
Rileggere David Copperfield con gli occhi e l’esperienza diversa rispetto ai 13 anni fa comprendere meglio la grandezza di Dickens, la sua capacità di narrare la vita affrontandone gioie e dolori, con il bene che trionfa sempre sul male.

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