Due decisioni dell’Amministrazione Usa danno nuovo vigore ai miliziani filo-sciiti. Biden dà nuova forza agli Houthi in Yemen.
Il destino dello Yemen dipende dalla battaglia per Marib. La città è situata a est della capitale Sana, nel governatorato omonimo, ed è stata capitale del regno di Saba. Marib e la sua area sono una zona ricca di petrolio ed è sotto il controllo della coalizione a guida saudita che dal 2015 combatte le milizie Houthi antigovernative.
I ribelli Houthi, sciiti filo iraniani, hanno lanciato in questi giorni offensive militari per impadronirsi del territorio. Controllano già la capitale e una larga parte dello Yemen. Se conquistano Marib possiedono i punti più strategici dello Stato. E possono minacciare seriamente i giacimenti petroliferi sauditi.
Inoltre, aumenterebbe il loro potere contrattuale nelle trattative in corso per un cessate il fuoco. Gli Houthi, dunque, hanno solo da guadagnarci, facendo valere con più forza le proprie rivendicazioni.
Il pressing attuale dei miliziani sciiti coincide con con due decisioni prese dall’amministrazione di Joe Biden. La prima è stata la scelta di cancellare il movimento Houthi dalla black list del terrorismo. Donald Trump aveva inserito il gruppo tra quelli riconosciuti come terroristi. La seconda è stata quella di uscire dalla coalizione internazionale guidata dai sauditi che combatte in Yemen contro Houthi e miliziani filo-iraniani. Barack Obama fu l’artefice dell’ingresso Usa in quella coalizione. Biden invece è uscito. Entrambe le scelte hanno incoraggiato gli Houthi, che hanno creduto a un allentamento dell’impegno americano in Yemen e a un loro possibile allontanamento dall’Arabia Saudita.
Tutte cose che le prime mosse negli Usa hanno fatto credere agli Houthi. Certo due coincidenze non fanno ancora una prova, ma molto fa pensare che l’atteggiamento di Washington abbia incoraggiato gli Houthi a riprendere l’offensiva. Ora la palla passa a Biden. Che fare? Se lo starà chiedendo il presidente americano. Come uscirne senza danni ulteriori? Stesso problema per il Presidente. La Casa Bianca si è infilata in un cul-de-sac e uscirne sarà molto difficile. Qualunque scelta, in un modo o nell’altro, avrà ripercussioni in Yemen e nella già complicata e delicata situazione del Golfo.