Kabul e l’Afghanistan ora sono dei talebani. Conquistata la valle del Panshir. La resistenza dichiara di continuare la lotta.
4 ottobre 2021
I talebani hanno affermato questa mattina di aver neutralizzato una cellula dello Stato islamico – provincia del Khorasan a Kabul, poche ore dopo un attentato contro una moschea nella capitale dell’Afghanistan in cui sono rimaste uccise almeno cinque persone. L’operazione è avvenuta poche ore dopo un attentato alla moschea Id Gah a Kabul, dove si stava svolgendo una cerimonia funebre per la madre del portavoce Mujahid, morta la scorsa settimana. Almeno cinque persone sono state uccise e undici ferite, civili e talebani.
7 settembre 2021
I talebani hanno nominato il nuovo governo dell’Afghanistan. E’ un esecutivo provvisorio con un premier a interim. Tra i ministri del califfato ci sono terroristi e ricercati. Non c’è nessuna donna.
Il primo ministro è Mohammad Hassan Akhund, nominato a interim. Il capo del governo talebano è nella lista dell’Onu delle persone qualificate come terroriste o associate a terroristi.
6 settembre 2021
I talebani hanno annunciato di aver preso il controllo “totale” della valle del Panshir, ultima sacca di resistenza contro di loro da quando hanno preso il potere in Afghanistan a metà agosto. La forza di resistenza anti-talebana nella valle del Panshir, ha reso noto che continuerà a combattere: poche ore dopo l’annuncio dei talebani di aver preso il controllo “totale” della valle, il Fronte di resistenza nazionale (Nfr) ha affermato di essere presente in “posizioni strategiche” in tutta la valle, aggiungendo che “la lotta contro i talebani e i loro partner continuerà”.
5 settembre 2021
Ahmed Massud, il leader del fronte della resistenza ai talebani, si è detto pronto al dialogo con gli islamici purché siano rispettate alcune condizioni. Quella più importante è la fine degli attacchi nella regione del Panshir.
3 settembre 2021
Il fronte di resistenza guidato da Massud che combatte i talebani ha smentito che i miliziani islamici abbiano occupato la valle del Panshir.
2 settembre 2021
l ministro degli esteri britannico Dominic Raab ha dichiarato che è il tempo di mantenere i contatti con il califfato dei talebani. Nel corso di una conferenza stampa a Doha insieme al ministro degli esteri del Qatar, Raab ha anche aggiunto che il governo britannico non ha intenzione di riconoscere il futuro governo di Kabul.
Intanto, nella valle del Panshir (nord-est afgano) si combatte tra talebani e milizie del comandante Ahmed Massoud, figlio dello storico generale Massud, il Leone del Panshir, e a capo della resistenza al califfato. Uomini delle ex-forze speciali afgane e dell’esercito governativo si sono unite a Massud nei combattimenti.
Dall’est all’ovest. Decine di persone sono scese in piazza a Herat per chiedere al futuro governo il diritto di lavorare e reclamare la partecipazione delle donne nel nuovo governo talebano.
1 settembre 2021
Il generale americano Mark Milley ha detto che gli Stati Uniti potrebbero cooperare con i talebani nella guerra contro i miliziani dello Stato Islamico operativi in Afghanistan. Per l’alto ufficiale Usa i talebani restano comunque “spietati” e non è chiaro se cambieranno davvero come continuano a dichiarare. Un portavoce talebano ha detto che il nuovo governo potrebbe essere presentato entro due giorni. Le donne, ha spiegato alla Bbc, avranno un ruolo nel nuovo governo ma difficilmente ricopriranno la carica di ministri.
31 agosto 2021
Gli Stati Uniti hanno lasciato definitivamente l’Afghanistan dopo vent’anni di presenza militare. L’ultimo volo aereo è partito da Kabul con gli ultimi militari. Sull’aereo c’erano anche l’ambasciatore degli Stati Uniti e il generale comandante delle forze Usa nel Paese. Dopo la partenza, i talebani hanno sparato colpi in aria per celebrare l’abbandono del Paese da parte delle forze straniere. Come ha scritto l’Ispi di Milano, cala il sipario.
26 agosto 2021
Duplice attentato all’aeroporto di Kabul. Il braccio afgano dell’Isis ha colpito con due kamikaze, uccidendo oltre 70 persone e ferendone a centinaia. Le esplosioni sono avvenute in due punti diversi. La prima all’Abbey Gate controllato dai militari americani. La seconda presso il Baron Hotel all’interno del perimetro dell’aeroporto. Sono almeno una dozzina i soldati americani morti negli attentati.
25 agosto 2021
Le preoccupazioni per la sicurezza intorno all’aeroporto internazionale Hamid Karzai di Kabul sono aumentate sulla base di “un flusso di minacce molto specifico” circa possibili attacchi da parte dello Stato islamico contro la folla radunata fuori dallo scalo. Lo riferiscono fonti del Pentagono alla alla “Cnn”. Lo Stato islamico è nemico giurato dei talebani e starebbe organizzando attentati per creare scompiglio e destabilizzare ulteriormente il Paese.
23 agosto 2021
I talebani hanno fatto sapere che non prorogheranno la data del 31 agosto per consentire l’evacuazione del personale degli Stati esteri e degli afgani. Dopo quella data non saranno tollerate presenze non autorizzate di stranieri.
La resistenza ai talebani si riorganizza attorno alla figura di Ahmad Massoud, figlio di Shah Massoud eroe della resistenza afgana ai sovietici. Ha fondato il Fronte Nazionale per la Resistenza (Nrf) che sta raccogliendo le adesioni di migliaia di persone pronte a combattere contro i talebani. Questi ultimi hanno annunciato di avere circondato la valle del Panshir, roccaforte della resistenza.
I miliari Usa presenti a Kabul stanno studiando “vie alternative” per raggiungere l’aeroporto alla luce dei rischi posti da una possibile azione dello Stato islamico, che potrebbe approfittare della folla accalcata al di fuori della struttura per condurre attacchi suicidi o con auto bomba.
Intanto Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato ieri che i militari statunitensi potrebbero rimanere in Afghanistan oltre la scadenza del 31 agosto, per continuare a facilitare l’evacuazione dal Paese del personale statunitense e degli alleati afgani a seguito del ritorno al potere dei talebani.
21 agosto 2021
Il mullah Abdul Ghani Baradar, cofondatore dei talebani e capo dell’ufficio politico del movimento, è giunto a Kabul per colloqui per la formazione del nuovo governo.
20 agosto 2021
La BBC riporta che sta continuando il caos fuori dall’aeroporto di Kabul dove ci sono migliaia di persone che vogliono fuggire dal Paese.
18 agosto 2021
Il “volto umano” che i talebani hanno cercato di promuovere dopo la caduta di Kabul è stato infranto a Jalalabad, nella parte orientale del Paese. Gli islamici hanno sparato sulla folla che manifestava contro l’uso della bandiera talebana in sostituzione di quella afgana e protestando per il vilipendio alla bandiera. Il numero dei morti è imprecisato come quello dei feriti.
Intanto, arriva la notizia di trattative in corso tra i talebani e l’ex-presidente dell’Afghanistan Hamid Karzai. Quest’ultimo ha incontrato alcuni leader di forze talebane insieme a Abdullah Abdullah, già inviato per la riconciliazione e protagonista dei negoziati di Doha in Qatar tra talebani e governo. Karzai, secondo l’agenzia Reuters, avrebbe incontrato Anas Haqqani, leader della Rete Haqqani (forza militare jihadista dei talebani) ma anche Amir Motaki, tra le figure di spicco del movimento integralista.
Oggi è circolata la voce che il presidente afgano Asrhaf Ghani si trova negli Emirati Arabi Uniti, dopo essere passato da Tajikistan e Uzbekistan. Ghani ha negato di avere portato con sé un patrimonio da 169 milioni di dollari. L’accusa era stata fatta dall’ambasciatore afgano in Qatar che ha anche definito Ghani un traditore.
17 agosto 2021
Nella prima conferenza stampa i talebani hanno detto che sarà mantenuta la pace e saranno rispettati i diritti delle donne in osservanza della sharia, la legge islamica. Intanto alcune agenzie hanno riportato video di telegiornali condotti da donne. I giornalisti locali parlano di una situazione di calma nelle strade di Kabul.
La calma è tornata all’aeroporto di Kabul dopo essere stato chiuso per l’invasione di civili sulle piste di lancio in fuga dall’Afghanistan.
16 agosto 2021
Joe Biden ha parlato alla nazione sull’Afghanistan e difende la scelta di ritirare i soldati.
Il presidente americano spiega che il compito degli Stati Uniti non è mai stato quello di costruire una nazione ma di smantellare i santuari del terrorismo. L’accordo fatto da Donald Trump prevedeva il ritiro dei militari Usa entro il 1 maggio. Dopo quella data l’alternativa era quella di rimanere a combattere con le forze afgane o ritirarsi. Per questo l’annuncio di un ritiro completo entro l’11 settembre. Biden spiega l’enorme investimento finanziario per addestrare e equipaggiare le forze governative afgane che avrebbero dovuto combattere contro i talebani. Biden parla all’America che non vuole più vedere i suoi figli morire in missioni all’estero. E ammette che non si aspettava una reazione così veloce da parte dei talebani. Il presidente però specifica che la lotta al terrorismo continuerà così come proseguirà l’impegno per il popolo afgano. Un intervento difficile e delicato quello di Biden. “Non ho voluto lasciare la responsabilità della presenza in Afghanistan a un quinto presidente” ha concluso Biden.
È caos all’aeroporto di Kabul dove si sono diretti gli afgani in fuga da Kabul dopo la conquista della capitale da parte dei talebani. Gli Stati Uniti hanno schierato i militari attorno allo scalo e hanno dovuto sparare in aria per riportare ordine nell’aeroporto. Un appello firmato da 60 Stati chiede ai talebani di consentire le operazioni di rimpatrio. Le delegazioni diplomatiche hanno una base in aeroporto per organizzare l’evacuazione del personale e dei collaboratori locali.
15 agosto 2021
I talebani hanno il controllo di Kabul. Il presidente afgano Ashraf Ghani ha lasciato il Paese per il Tajikistan. Alcune agenzie riportano invece che dovrebbe trovarsi in Uzbekistan. I talebani proclameranno la creazione dell’emirato islamico dell’Afghanistan dal palazzo presidenziale di Kabul.
12 agosto 2021
Continua l’avanzata dei talebani nel cuore dell’Afghanistan e verso la capitale Kabul. Nella giornata i miliziani integralisti hanno conquistato la città di Ghazni, capoluogo della provincia omonima. Sono ora dieci le città capoluogo di provincia nelle mani dei talebani dopo quelle quelle conquistate nelle ultime settimane.
Intanto, il quotidiano Usa Washington Post rivela che l’amministrazione di Joe Biden teme la caduta di Kabul nel giro di 90 giorni. Gli Usa hanno deciso di ridurre il personale nell’ambasciata di Kabul.
11 agosto 2021
I talebani hanno preso il controllo, l’11 agosto, della città di Faizabad, capoluogo della provincia del Badakhshan, nel nord dell’Afghanistan, portando a nove il numero di capoluoghi di provincia conquistati durante l’offensiva avviata nei giorni scorsi.
La conquista di Faizabad segue quelle di Pul-e-Khumri e Farah, conquistate nella giornata di ieri, e che si aggiungono ai capoluoghi caduti nelle mani dei talebani nelle ultime settimane: Kunduz, Sar-e-Pul, Taloqan, Zaranj, Sheberghan e Aybak.
I talebani conquistano la città di Kunduz nel nord del paese. È il terzo capoluogo a essere sotto il controllo degli integralisti.
In Afghanistan i talebani hanno ucciso sabato 7 agosto 2021 un pilota delle forze aeree afgane. Il militare è morto a causa dell’esplosione di una bomba piazzata sul suo veicolo che guidava fuori dalla base aerea militare. Cinque civili sono rimasti feriti dalla detonazione. I talebani hanno rivendicato l’attacco. Il gruppo integralista sta colpendo i piloti degli aerei militari fuori dalle basi aeree come ritorsione ai raid di bombardamenti condotti da Stati Uniti e governo di Kabul. Intanto, i talebani hanno conquistato nella stessa giornata la seconda città capoluogo di regione. Lo hanno annunciato gli stessi integralisti che affermano di avere il controllo della città di Shebergan, capitale della provincia settentrionale Jawzjan.
La città di Zaranji, nella provincia sud occidentale di Nimroz, vicino all’Iran, è il primo capoluogo dell’Afghanistan a cadere nelle mani dei talebani (6 agosto 2021).
Agosto all’insegna degli scontri e combattimenti violenti. Ma anche delle soprese politiche. I talebani hanno lanciato un’offensiva intensa che potrebbe dargli il controllo di tre grandi città. Tra queste c’è la città di Lashkar Gah, capoluogo della provincia di Helmand, nel sud dell’Afghanistan. Sarebbe la prima capitale di provincia a cadere nelle mani degli integralisti islamici. Il colpo di scena politico arriva da Kabul. Il ministro degli esteri del governo afgano ha lanciato una proposta al gruppo islamico. Il governo è pronto a collaborare e condividere il potere con i talebani se rinunciano al terrorismo. Kabul dunque apre la porta agli insorti che in passato hanno lavorato con Osama bin Laden e altre organizzazioni terroristiche dell’Asia centrale.
L’avanzata dei talebani prosegue nonostante i raid aerei di Stati Uniti e governo di Kabul. Intanto, i militari russi e dell’Uzbekistan stanno facendo esercitazioni congiunte al confine afgano.
Negli scontri tra esercito afghano e miliziani talebani avvenuti nella giornata del 5 luglio, i soldati del governo di Kabul sembrano avere avuto la peggio. Sono almeno 1000 quelli di loro che hanno superato le frontiera con il Tajikistan per rifugiarsi. Per ora il Tajikistan ha richiamato i riservisti per presidiare il confine da eventuali ingressi dei talebani.
Dopo la raffica di attentati firmati dai Talebani, l’Afghanistan assiste all’avanzata dei miliziani islamici. I Talebani hanno conquistato già 100 distretti dei 400 in cui è diviso il Paese. Secondo la Reuters gli insorti talebani, al 21 luglio, hanno il controllo di quasi tutti i distretti centrali del paese.
L’offensiva si è rafforzata dopo il ritiro dei militari Usa e della Nato dalla base aerea di Bagram, presso Kabul. Il centro militare è stato per 20 anni il punto di partenza delle operazioni contro miliziani talebani e di al-Qaida. Le forze governative di Kabul hanno reagito e in nove province hanno ucciso 224 islamici.
Ancora un attentato in Afghanistan. Il Paese è sotto attacco e la violenza è aumentata da quando gli Stati Uniti hanno annunciato il ritiro dei militari entro l’11 settembre 2021. A peggiorare la situazione c’è lo stallo di colloqui di pace mai partiti tra governo e talebani.
In questo contesto, il 10 maggio una bomba posizionata su una strada nella provincia di Kabul, in Afghanistan, ha colpito un autobus durante la notte uccidendo almeno 11 persone e ferendone 28.
Lo scorso 8 maggio un nuovo attentato a Kabul ha ucciso 60 persone, ferendone almeno altre 150. Un auto bomba è esplosa nei pressi di una scuola. I morti sono in maggioranza studentesse. Il presidente afgano Ashraf Ghani ha accusato i talebani.
L’attacco è l’ultimo di una serie di azioni terroristiche che stanno colpendo l’Afghanistan.
Lo scorso 30 aprile un’autobomba è esplosa nell’est del Paese, nella provincia di Logar, uccidendo 25 persone e ferendone almeno 60. Sebbene nessuno abbia rivendicato l’attentato, sono in molti a puntare il dito verso i talebani.
Il gruppo integralista islamico è stato responsabile di attacchi contro obiettivi governativi e luoghi popolari negli ultimi mesi.
Usa e talebani firmano storico accordo
Il 29 novembre 2020 un attentato suicida con autobomba ha ucciso almeno 31 persone e ne ha ferite oltre 20 nei pressi di Ghazny, nella parte orientale dell’Afghanistan. Anche in quell’occasione non ci sono state rivendicazioni da parte di gruppi miliziani. Sono stati in molti però a pensare subito ai talebani. Diversi analisti hanno mostrato perplessità e dubbi sulla sincerità dei talebani nel rispettare l’accordo di pace raggiunto con gli Stati Uniti.
A prova di questo una settimana prima un attentato aveva colpito forze di sicurezza afgane. In passato era sempre arrivata la rivendicazione dell’Isis dopo gli attacchi terroristici. Lo Stato Islamico non ha rivendicato quegli attentati del novembre 2020.
Vale la pena ricordare che dal ritiro dei primi militari USA dall’Afghanistan, avviato da Donald Trump, sono stati già tre gli attacchi. È il dubbio che ci sia la mano dei talebani è molto forte. I miliziani islamici sono in aperto contrasto con il governo di Kabul tanto che i negoziati sono stati sempre condotti direttamente con Washington.
Chi aspettava segnali di buona volontà talebana a portare avanti i colloqui di pace è ancora in attesa.