La dichiarazione di Yevgeny Prigozhin che smonta le fondamenta dell’operazione militare speciale.
Yevgeny Prigozhin, l’ammutinato della Wagner, torna a far sentire la sua voce. Nessuno sa dove si trova il capo della Wagner che in una settimana ha destabilizzato la leadership politica e militare della Russia. Con un audio pubblicato sulla piattaforma GreyZone ha spiegato che l’avanzata intrapresa verso Mosca era “una marcia della giustizia diretta a combattere i traditori e mobilitare la società”. L’audio è stato attribuito a Yevgeny Prigozhin nonostante l’ex cuoco del Cremlino abbia sempre usato Telegram.
Il leader della Wagner è stato al centro di un’avventura rocambolesca con la quale ha conquistato la scorsa settimana la città russa di Rostov, a 950 km dalla capitale. Yevgeny Prigozhin stava per intraprendere la marcia su Mosca. Altissima la tensione con Vladimir Putin che lo aveva accusato di tradimento.
Dopo la mediazione del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, il capo della Wagner aveva accettato di interrompere la marcia in cambio di una soluzione accettabile della situazione e garanzie di sicurezza.
Al di là degli eventi, c’è una dichiarazione che Yevgeny Prigozhin ha fatto alla vigilia dell’insurrezione venerdì 23 giugno. Il capo dei mercenari ha messo in discussione, come riporta l’edizione cartacea di Le Monde del 25 giugno, le fondamenta “dell’operazione militare speciale russa in Ucraina”. Secondo Prigozhin, riportato da Le Monde, Kiev non aveva nel 2022 alcuna intenzione di attaccare la Russia con l’aiuto della Nato.
Parole pesanti queste dell’ammutinato della Wagner, che rimettono in discussione tutto l’impianto accusatorio costruito da Putin e dal suo cerchio di potere. Parole che possono indebolire il leader del Cremlino e seminare il dubbio tra i russi.