Funzionari russi e cinesi visitano la Corea del Nord in occasione della celebrazione dell’armistizio del 1950.
Una delegazione russa guidata dal ministro della Difesa Sergei Shoigu, si recherà in Corea del Nord questa settimana per celebrare il 70° anniversario del Giorno della Vittoria, secondo un rapporto dell’agenzia di stampa statale nordcoreana KCNA.
Anche il membro del Politburo del Partito comunista cinese, Li Hongzhong, parteciperà agli eventi nella capitale nordcoreana Pyongyang, con una delegazione di Pechino.
La Corea del Nord celebra il Giorno della Vittoria il 27 luglio, anniversario dell’armistizio del 1953, che pose fine ai combattimenti con la Corea del Sud.
Milioni di persone furono uccise durante il conflitto, iniziato nel 1950 quando la Corea del Nord appoggiata da Cina e Unione Sovietica invase la Corea del Sud appoggiata dagli Stati Uniti, mentre il leader Kim Il Sung cercava di riunificare con la forza la penisola che Russia e Stati Uniti avevano diviso alla fine della seconda guerra mondiale.
L’evento di quest’anno segna i 70 anni dal cessate il fuoco, che ha lasciato la penisola coreana divisa e milioni di famiglie divise dalla cosiddetta Zona Demilitarizzata (DMZ) tra Nord e Sud Corea.
Mosca e Pechino, alleati della Corea del Nord saranno i primi visitatori pubblici nel Paese per le celebrazioni del Giorno della Vittoria da quando Pyongyang ha chiuso i suoi confini all’inizio della pandemia nel 2020.
La Cina ha dichiarato di attuare “rigorosamente” le sanzioni delle Nazioni Unite contro la Corea del Nord, reagendo a una lettera del Gruppo dei Sette, dell’Unione Europea e di altri che esortava Pechino a impedire a Pyongyang di eludere le misure utilizzando le acque cinesi.
Poco si sa dei contatti tra le due nazioni, ma Pechino è da tempo impegnata a prevenire il crollo del regime Kim della Corea del Nord, vecchio di tre generazioni.
Le esportazioni cinesi verso la Corea del Nord a giugno sono state otto volte superiori a quelle dell’anno precedente, quando lo stato segreto segnalava decine di migliaia di casi di COVID-19 al giorno e aveva chiuso il confine.