A cosa è servita la missione diplomatica di Josep Borrell, alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea? In una conferenza stampa congiunta con il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, Borrell ha detto che dai paesi Ue non c’è alcuna intenzione di introdurre sanzioni verso Mosca. La bilaterale sembrava avere dato buoni frutti e l’apertura di una possibile cooperazione Ue-Russia. Proprio mentre Borrell e Lavrov tenevano la conferenza stampa congiunta, la Russia espelleva tre diplomatici di Paesi europei: Svezia, Germania e Polonia. Il ministero degli esteri russo ha convocato gli ambasciatori dei tre Stati consegnando una nota di protesta. Gelo in Europa e tra i tre Stati. Angela Merkel ha convocato l’ambasciatore russo. La Polonia ha parlato di rapporti a rischio. I tre diplomatici sono accusati di avere partecipato alle proteste pro-Navalny. Al di là del coinvolgimento o meno dei tre diplomatici nelle manifestazioni, la scelta russa stupisce perché avviene proprio mentre è in corso la bilaterale Ue-Russia. Un momento inopportuno che rende difficile pensare a un mero errore dell’attenta diplomazia russa. Provocazione? Ridicolizzazione dell’Unione Europea e del suo vicepresidente Borrell? Tutte le strade sono aperte. Anche quelle pericolose. L’Europa e la Russia non hanno bisogno in questo momento di una crisi di relazione.