Il governo di Atene stanzia oltre 5 miliardi per il riarmo. La spesa militare del 2021 prevede acquisti di jet da combattimento, fregate, elicotteri e siluri. Le tensioni nel Mediterraneo orientale tra le cause dell’aumento del budget militare.
La tensione politica e militare nel Mediterraneo orientale che ha coinvolto Grecia e Turchia convince il governo di Atene che è il momento di prevedere una maggiore spesa militare. Così, il premier greco Kyriakos Mitsotakis ha portato nel Parlamento della Grecia una proposta di spesa militare da 5,5 miliardi di euro. Un aumento del 57% per il riarmo rispetto al bilancio nazionale 2021. L’assemblea legislativa della Grecia ha confermato la proposta dopo un dibattito in cui è emersa la necessità di rafforzare la sicurezza nazionale.
La Grecia ha sempre rispettato, tra i Paesi della Nato, il budget militare pari al 2% del proprio bilancio. In linea dunque con la richiesta degli Stati Uniti di Donald Trump negli ultimi anni. Per la precisione il bilancio militare greco è del 2,3%, una percentuale che diventa più robusta nel 2021 dopo la scelta di questo consistente investimento.
Il partner-fornitore principale di Atene è la Francia. Il presidente francese Emmanuel Macron è stato coinvolto in prima linea nelle tensioni del Mediterraneo orientale ed è al centro di una polemica internazionale mossa dal presidente turco Recep Tayyp Erdogan. Naturale dunque che si creasse un feeling diplomatico, ma soprattutto d’affari, tra Parigi e Atene.
Infatti, il premier greco ha annunciato nel suo intervento in Parlamento che il governo sta provvedendo ad acquistare dai francesi 18 Rafale, aerei da caccia prodotti dalla Dassault Aviation. La spesa per questi jet di ultima generazione è di 2,5 miliardi. Mitsotakis ha confermato anche l’intenzione di comprare dai francesi nuove fregate, elicotteri, droni, oltre che modernizzare la sua flotta di jet F-16. In quest’ultimo caso il fornitore sarebbe la società statunitense Lockheed Martin. Il ministero della difesa ellenico guarda anche al potenziamento del suo esercito reclutando altri 15mila soldati.
Non mancano le critiche interne alla scelta del riarmo militare. In un momento in cui è previsto per il Pil greco un calo di oltre il 10% a causa della pandemia, l’investimento di miliardi di euro in spesa militare appare sconveniente e inopportuno.