Il rilancio delle esportazioni italiane passa anche dalla terra del faraoni. Veronafiere ha lanciato un salone che è già un eccellenza. Eni trova nuovi giacimenti.

Italia e Egitto sempre più vicine. Le opportunità di rilancio del sistema economico italiano passano anche lungo il Nilo. La terra dei faraoni è un punto di riferimento dell’import-export dell’Italia nel Mediterraneo. Un settore strategico per il Made in Italy in Egitto è quello delle costruzioni. E quello estrattivo grazie ai nuovi giacimenti di gas e petrolio scoperti dall’Eni.
Al Cairo in questi giorni comincia “MS Africa”. E’ la fiera del design, tecnologia, movimenti terra e costruzioni giunta alla seconda edizione. La organizza Veronafiere con partner egiziani. Il salone è diventato al secondo appuntamento una eccellenza e punta a espandere il settore in Africa e Medio Oriente. L’ambasciatore d’Italia in Egitto, Maurizio Massari, ha annunciato i moltissimi progetti sul tavolo: dalla nuova Capitale Amministrativa allo sviluppo dell’area del nuovo Canale di Suez .
Dal settore edile all’estrazione. Eni ha annunciato di aver perforato un pozzo nel prospetto esplorativo di Nooros, nel Delta del Nilo. Secondo l’Eni ci sono 15 miliardi di metri cubi di gas. Oltre alle attività nel Delta del Nilo, Eni a ottobre ha raggiunto nel deserto occidentale egiziano un nuovo record produttivo di 73.000 barili di petrolio al giorno, raddoppiando in soli tre anni il livello produttivo nell’area. Eni è presente in Egitto dal 1954.