Israele rifiuta accordi parziali: tensione su Gaza

Tel Aviv insiste sulla liberazione di tutti i 50 ostaggi, mentre Hamas accetta un cessate il fuoco di 60 giorni proposto da Qatar ed Egitto. Cresce il rischio di un’offensiva su Gaza City.

Israele ha espresso il proprio rifiuto verso un accordo parziale con Hamas per la liberazione degli ostaggi attualmente detenuti a Gaza. Un funzionario israeliano ha dichiarato alla BBC che Tel Aviv non accetterà un’intesa che preveda il rilascio solo di una parte dei prigionieri. “Le cose sono cambiate. Il primo ministro ha già delineato un piano per il futuro di Gaza”, ha affermato il portavoce del governo David Mencer.

La proposta, mediata da Qatar ed Egitto, prevede un cessate il fuoco di 60 giorni e la liberazione di circa metà degli ostaggi, in cambio della negoziazione di un cessate il fuoco permanente. Fonti palestinesi riferiscono che Hamas sarebbe pronta a rilasciare 10 ostaggi vivi e consegnare i corpi di altri 18. Israele stima che solo 20 dei 50 ostaggi ancora in mano a Gaza siano ancora in vita.

Nonostante la proposta sia “quasi identica” a una versione americana che Israele aveva in passato accettato, l’attuale posizione del governo israeliano sembra più rigida. Nei prossimi giorni il gabinetto israeliano dovrebbe approvare un piano militare per l’occupazione di Gaza City, epicentro delle attuali operazioni e rifugio per migliaia di civili in fuga.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ribadito l’obiettivo di conquistare l’intera Striscia di Gaza, dopo il fallimento dei colloqui indiretti con Hamas. La situazione umanitaria resta critica, mentre la diplomazia internazionale tenta di riaprire uno spiraglio per la pace.

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