Il presidente Assad riapre i giochi in Medio Oriente. Dopo la Russia, Iran e Siria potenziano il patto economico. E Erdogan bussa alla porta di Damasco.
Iran e Siria consolidano la loro cooperazione economica. In un incontro a Damasco, il presidente siriano Bachar al-Assad e il ministro degli esteri iraniano Hossein Amirabdollahian hanno confermato l’aiuto reciproco in campo finanziario, di investimenti economici e di scambi commerciali.
La Siria ha messo in campo nell’ultimo anno una strategia volta a garantire una maggiore sicurezza e a smorzare l’opposizione che ha combattuto il regime di Assad dal 2011.
Oltre allo storico rapporto con la Russia di Vladimir Putin, il governo siriano ha avviato un approccio positivo con la Turchia di Recep Rayyip Erdogan. Il 5 gennaio 2023 il presidente turco e quello siriano si sono incontrati a Mosca, sollevando le critiche degli esponenti dell’opposizione a Assad sostenuti da anni proprio dalla Turchia. I vertici delle forze anti-Assad temono di essere scaricati nonostante le rassicurazioni di Erdogan.
Il leader turco è naturalmente più interessato a sopprimere del tutto i curdi operativi in Siria e nord Iraq e in stretto collegamento con il Pkk turco. Nei mesi scorsi indiscrezioni dei media internazionali hanno rivelato che la Turchia starebbe preparando una campagna militare di terra in Siria. Assad mantiene anche buoni rapporti con gli Hezbollah libanesi, filo iraniani. La quadruplice alleanza tra Russia, Siria, Iran e Turchia può rovesciare gli equilibri in Medio Oriente.