Il rischio balcanico dell’adesione ucraina all’Ue

Il ministro degli esteri austriaco Alexander Schallenberg ha rilasciato un’intervista al Financial Times nella quale invita a riflettere sull’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea, frenando quella dei paesi balcanici.

Schallenberg pone una questione di grande rilevanza. Gli Stati dei Balcani hanno fatto domanda prima dell’Ucraina. Eppure sono ancora in attesa di risposte. La Bosnia-Erzegovina, per esempio, dovrebbe essere presa in considerazione dai membri dell’Ue che dovranno decidere se aprire i negoziati o meno ai paesi che hanno richiesto di aderire.

Se l’Ue dovesse dare la precedenza solo all’Ucraina, rimandando la decisione sugli altri Stati, si potrebbe creare un problema geostrategico importante. Perché i Paesi dell’area balcanica, dove Mosca bussa con insistenza, potrebbero cadere prima o poi sotto l’influenza russa.

Un nuovo rinvio e il prolungamento dei tempi rischiano di far perdere credibilità all’Unione Europea e crollare la fiducia. Con il conseguente avvicinamento alla Russia. Un segnale, ci ricorda lo stesso Schallenberg, viene dalla Serbia. Un recente sondaggio ha mostrato che la maggioranza dei serbi non è più così filo-europea come prima. Da qui al salto sul carro di Mosca manca poco. A Bruxelles devono riflettere e decidere se sacrificare sull’altare ucraino gli Stati balcanici.

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