Perché il secondo negoziato russo-ucraino a Istanbul rischia uno stallo permanente.
Il 2 giugno le delegazioni di Russia e Ucraina hanno il secondo round di negoziati a Istanbul dopo quello del 16 maggio nella città turca. Dai media internazionali si apprende che la delegazione russa è già partita per la città turca. Non c’è Vladimir Putin e neppure Donald Trump, che ha deciso di non mandare una delegazione statunitense.
Le premesse del secondo round di colloqui non sono buone. Alla vigilia del negoziato la distanza tra Mosca e Kiev sembra aumentare e il garbuglio anche.
Il Cremlino ha annunciato nei giorni scorsi che presenterà un memorandum per la pace. Il governo ucraino chiede di conoscere i contenuti del documento elaborato dalla Russia. Mosca non vuole saperne di rivelare i contenuti e accusa Kiev di non avere ancora confermato la partecipazione al negoziato. La risposta ucraina arriva quasi subito: la partecipazione al negoziato sarà confermata dopo che la Russia avrà reso noto a Kiev il memorandum.
Volodymyr Zelensky è convinto che i russi abbiano inserito richieste inaccettabili. Da sempre il presidente ucraino sostiene che la Russia stia facendo di tutto per affogare qualunque negoziato e che Putin non voglia nessuna pace.
Intanto, la BBC pubblica un’inchiesta dove mostra che l’Occidente sta aiutando la Russia a finanziare la guerra di Putin in Ucraina.