Il disastro russo in Ucraina frena la Cina a Taiwan

Analisti, politici e diplomatici hanno ripetuto in questi otto mesi di guerra in Ucraina che la Cina avrebbe potuto cogliere l’occasione per riprendersi Taiwan. Provo a rovesciare questa preoccupazione, dando un’interpretazione più positiva. Lo faccio prendendo spunto da questo articolo pubblicato sul magazine Foreign Policy.
La questione è questa: perché non pensare che il disastro militare russo in Ucraina abbia invece messo un freno a operazioni cinesi verso Taiwan? La domanda sarebbe naturalmente stata diversa nel caso in cui l’operazione militare di Vladimir Putin avesse avuto successo.
La Cina ha un esercito numeroso ma poco addestrato e preparato. Al tempo della guerra fredda, l’esercito di liberazione popolare si è formato e organizzato seguendo quello russo, considerato allora il modello da seguire nella galassia comunista. Sebbene Pechino, così come Mosca, possieda armi nucleari, il suo esercito è sostanzialmente povero sotto l’aspetto della dotazione bellica. Possiede per esempio soltanto tre portaerei.
È così logico ritenere che probabilmente il disastro russo in Ucraina abbia frenato un eventuale intervento cinese a Taiwan. Le autorità di Pechino insomma temono di finire come la Russia.
Se così fosse, la resistenza di Kiev sostenuta dall’Occidente avrebbe permesso non solo il contenimento dell’ espansionismo russo ma anche di quello cinese.

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