Guerra russo-ucraina: dal negoziato al burrone

Non ci sarà alcun vertice con l’Ucraina nell’immediato futuro. Parola di Vladimir Putin. Il presidente russo lo ha riferito durante il colloquio telefonico odierno con Donald Trump. Prima la vendetta, poi se ne riparla. Intanto, Putin chiama anche Papa Leone XIV. Il dittatore russo ha spiegato al Pontefice che la Russia è per la pace, mentre Kiev cerca l’escalation.

L’unico risultato dei secondi colloqui di Istanbul del 2 giugno sembra essere quello dell’escalation. In Turchia le delegazioni russe e ucraine si sono lasciate solo con un’intesa sullo scambio di prigionieri, mentre il resto è precipitato.

Ucraina: secondo round di negoziati a Istanbul

Gli ucraini hanno agito con una serie di azioni sul territorio russo da film di James Bond. Prima c’è stato l’attacco alle basi militari russe in Siberia condotto con droni che hanno distrutto aerei militari. Dopo, gli 007 di Kiev hanno fatto saltare per aria un’altra parte del ponte di Crimea sullo stretto di Kerch, quello già colpito altre due volte. Di fatto, l’attacco in Siberia e quello al ponte di Kerch, sono un messaggio chiaro: i servizi ucraini si muovono a proprio agio e fanno quello che vogliono dentro il territorio russo.

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Per Mosca è un’umiliazione. I blogger russi sostenitori della guerra accusano i vertici militari. Gli agenti ucraini hanno messo indisturbati oltre 1000 kg di tritolo su un pilone del ponte. I droni ucraini sono arrivati fino in Siberia mettendo fuori uso una flotta di aerei militari usati per condurre raid sull’Ucraina. Com’è possibile si chiedono?

La Russia intanto ha continuato a lanciare missili nella regione di Sumy. Colpite anche zone dell’area di Kherson e Zaporizhzhia. Vladimir Putin ha fatto sapere a Donald Trump, nel colloquio telefonico di oggi, che non ci sarà alcun vertice con l’Ucraina nel futuro immediato. Il presidente russo, ha spiegato Trump, vuole prima la vendetta per le incursioni ucraine. Ha anche dichiarato che trattare con gli ucraini e come trattare con i terroristi. Il capo di Stato russo naturalmente non fa mai cenno al fatto di avere attaccato per primo l’Ucraina oltre tre anni fa e gioca a fare la vittima.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha risposto con fermezza alle dichiarazioni di Putin. Secondo Zelensky i russi hanno proposto un memorandum inaccettabile. I punti del memorandum sono: il ritiro delle forze ucraine dai territori annessi alla Russia; la rinuncia ucraina ad aderire alla Nato; il ridimensionamento dell’esercito ucraino. Zelensky pone a sua volta una condizione: per fissare dei colloqui occorre che la Russia accetti un cessate il fuoco.

A gettare un po’ di acqua sul fuoco ci pensa il presidente turco recep Tayyp Erdogan: lo scorso 2 giugno il leader turco ha proposto di organizzare un incontro trilaterale tra Putin, Trump e Zelensky in Turchia. Sarebbe il primo incontro dal 2019. Ma Mosca ha risposto dicendo che prima di far incontrare Putin e Zelensky è necessario che ci siano accordi preliminari tra Kiev e Mosca.

Infine, i media internazionali comunicano che Putin ha avuto un colloquio telefonico con Papa Leone XIV. Il presidente russo ha detto di essere per la pace, mentre Kiev vuole l’escalation. Il Papa ha risposto con un appello alla Russia: “Faccia un gesto di pace”.

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