Guerra in Ucraina: tutto quello che c’è da sapere

Il 24 febbraio 2022 la Russia ha cominciato la guerra in Ucraina. Vladimir Putin non si ferma. Crisi della diplomazia tra Pax et Bellum.

Guerra in Ucraina
Foto di Enrique da Pixabay

Gli ingredienti per una guerra in Europa c’erano tutti. E il 24 febbraio 2022 l’ordine di attacco lanciato da Vladimir Putin lo ha dimostrato. La parola può tornare ancora in mano alla politica e alla diplomazia. Nonostante il timone sia passato in mano ai generali e alle armi. La settimana intensa a metà gennaio di colloqui e vertici di alto livello non ha portato a molto. Così come hanno fallito i tentativi di dialogo fino a prima dell’attacco.

La guerra in Ucraina di Vladimir Putin può essere suddivisa in quattro fasi-

Fase A: è il lungo periodo della pre-guerra in cui l’establishment russo ha preparato quella che continua a chiamare “operazione militare speciale”. In Russia è vietato parlare di guerra. Secondo alcuni analisti e osservatori, Putin & c. stavano preparando il conflitto già nel 2014 dopo l’annessione della Crimea.

Fase B: comincia con l’attacco del 24 febbraio all’Ucraina. Nonostante tonnellate di missili e centinaia di migliaia di uomini che mettono sotto assedio tutte le principali città ucraine, la resistenza di Volodymyr Zelensky tiene. I russi sono costretti a cambiate strategia.

Fase C. In primavera la Russia cambia strategia militare. Si passa dall’offensiva a 360 gradi (fallita) a concentrare le forze in zone ben definite. Putin sceglie il Donbass e punta a controllare le zone delle province secessioniste del Lugansk e del Donetsk. Indice anche i referendum per far scegliere l’annessione alla Russia.

Fase D. E’ il cambio di rotta della guerra in Ucraina che avviene nel mese di ottobre. Le forze di Kiev avanzano a est e liberano migliaia di kmq di territorio.

I negoziati. All’inizio del conflitto sono stati tentati i negoziati tra delegazioni ucraine e russe. Il tavolo non ha portato a niente. Sono mesi che ogni canale comunicativo tra Mosca e Kiev è chiuso. 

La questione è quasi insormontabile. Il governo ucraino chiede la restituzione dei suoi territori nell’est e include anche la Crimea. Senza questa condizione non è disponibile a negoziare.

La Russia vuole il controllo dei territori del Donbass annessi con il referendum cosiddetto farsa. Inoltre, Putin e il ministro degli esteri Serghej Lavrov non sono disposti a rinunciare alla Crimea. Sullo sfondo di questo, l’ombra inesauribile dell’uso delle armi nucleari.

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