Emmanuel Macron incarica l’ex premier di formare un governo per affrontare la crisi finanziaria.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto a Sébastien Lecornu di tornare all’incarico di primo ministro, solo quattro giorni dopo che quest’ultimo aveva rassegnato le dimissioni. L’annuncio, avvenuto nella tarda serata di oggi, venerdì 10 ottobre, dopo un incontro all’Eliseo con i principali partiti (esclusi gli esponenti di estrema destra ed estrema sinistra), ha messo fine a una settimana di intensa drammaticità politica e turbolenza.
Il ritorno di Lecornu è stato una sorpresa, dato che solo due giorni prima aveva dichiarato in TV che la sua “missione era finita” e che non stava “inseguendo il posto”. Nonostante l’incertezza sulla sua capacità di formare un governo, il neo-reincaricato primo ministro dovrà agire con estrema rapidità: il 13 ottobre è fissata la scadenza per presentare il bilancio del prossimo anno in Parlamento. L’Eliseo ha indicato che Macron gli ha concesso “carta bianca”.
Lecornu, accettando la missione, ha dichiarato che è suo “dovere fare tutto il possibile per fornire alla Francia un bilancio entro la fine dell’anno e rispondere ai problemi quotidiani dei nostri compatrioti”. La sua sfida è colossale: le divisioni politiche sul debito nazionale e sul deficit di bilancio hanno portato alla caduta di due dei tre precedenti primi ministri nell’ultimo anno. Ha anche avvertito che chiunque si unisca al suo governo dovrà mettere in pausa le proprie ambizioni presidenziali.
La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che Lecornu affronterà un voto di fiducia nell’Assemblea Nazionale dove Macron non ha la maggioranza. La popolarità del Presidente ha toccato un minimo storico questa settimana, con un indice di gradimento al 14%. Jordan Bardella del Rassemblement National, non invitato ai colloqui, ha definito la nomina di Lecornu “una barzelletta” e ha promesso di presentare immediatamente un voto di sfiducia contro una “coalizione condannata” e nata solo per paura delle elezioni.


