Il presidente turco, Recep Tayyp Erdogan, sta superando ogni limite di rispetto nei confronti di un leader europeo. Il capo di Stato turco è tornato a attaccare il presidente francese Emmanuel Macron. Nei mesi scorsi, lo scontro a distanza tra Francia e Turchia è cominciato con la querelle nel Mediterraneo orientale e poi a seguito delle dichiarazioni di Macron all’indomani dell’assassinio di un professore francese. Ora Erdogan rilancia l’attacco e invita i francesi a sbarazzarsi del loro presidente, definendo Macron un guaio per la Francia. La questione è quella di capire se il comportamento del presidente turco nei confronti di un altro capo di Stato sia un’ingerenza negli affari interni francesi e una violazione di sovranità. In questa crisi diplomatica che si trascina da mesi l’Unione Europea dovrebbe entrare a pugno duro in difesa del presidente dello Stato europeo. Nei mesi scorsi l’alto rappresentante per la politica estera europea, Joseph Borrell, aveva criticato l’atteggiamento turco. Ora però occorre una presa di posizione decisa per far comprendere a Erdogan che l’Ue è compatta a difendere uno Stato membro dagli attacchi pretestuosi di un leader politico di un Paese terzo. Che per di più ha aspirato per anni a diventare parte dell’Ue. Viene da pensare, a questo punto, che forse è un bene che la Turchia non sia mai entrata a far parte del club comunitario. In questo articolo dello scorso anno scrivevo a che serve la Turchia nella Nato? C’è da chiedersi a cosa servirebbe nell’Unione Europea.