Notiziario Estero- Nairobi richiama l’ambasciatore a Mogadiscio. I giacimenti marini al centro della crisi diplomatica tra Kenya e Somalia.
E’ crisi diplomatica tra Kenya e Somalia. Il governo di Nairobi ha richiamato il proprio ambasciatore a Mogadiscio. A causare la querelle tra i due Paesi africani è stata la decisione del governo somalo di mettere all’asta le zone di esplorazione dei giacimenti petroliferi e gas nell’Oceano Indiano. Lo ha spiegato il ministro degli esteri kenyano all’agenzia Reuters. Entrambi gli Stati rivendicano da anni la sovranità sull’area marittima in cui si trovano i blocchi di esplorazione. Intanto, la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja ha preso in carico un’istanza sui confini marittimi tra i due Paesi. A presentarla era stata la Somalia nel 2014 dopo la rottura dei negoziati per definire la sovranità sui 100.000 km quadrati di fondale marino. Così il Kenya ha ritirato il proprio ambasciatore in Somalia, Lucas Tumbo, e ha invitato l’ambasciatore somalo a Nairobi, Mohammed Muhamud Nur, di rientrare in patria per consultazioni con il suo governo. Il Kenya accusa la Somalia di avere messo all’asta a Londra lo scorso 7 febbraio le zone di esplorazione marittima. Il governo somalo nega di avere messo all’asta i blocchi. I funzionari e politici di Mogadiscio contano di risolvere finalmente la disputa territoriale con il processo legale davanti alla Corte Internazionale di Giustizia. La crisi tra Kenya e Somalia rischia di mettere a rischio la cooperazione condotta finora insieme tra i due Paesi nella lotta contro al-Shaabab, il gruppo integralista islamico affiliato di al-Qaida e autore di diversi attentati terroristici.