Cosa sta succedendo in Moldavia

Cosa sta succedendo in Moldavia

Il governo è sotto attacco della Russia? Putin vuole rovesciare la presidente Maia Sandu? Oppure le manifestazioni antigovernative sono davvero contro l’inflazione?

In Moldavia continuano da settimane le proteste contro la presidente filo-europea Maia Sandu. La polizia ha arrestato più di 50 persone. Le contestazioni hanno portato nelle strade nella capitale Chisinau oltre 4500 persone. Le forze di sicurezza hanno sbarrato la strada ai manifestanti con i bus per impedire che si dirigessero sotto le sedi governative e istituzionali.

Maia Sandu vince le elezioni in Moldavia

Ufficialmente sono manifestazioni antigovernative per protestare contro il carovita e l’aumento dei prezzi. I rappresentanti del governo di Maia Sandu ritengono che dietro la mobilitazione ci sia la mano della Russia. Una manovra politica, spiegano dal governo, con un burattinaio a Mosca. Non più dunque una protesta sorta per ragioni economiche. Non a caso tra gli slogan ripetuti c’è: “Abbasso la dittatura”; “Abbasso Maia Sandu”; “Chiediamo al governo di pagare i nostri conti”.

Tra i leader della protesta c’è Ilan Shor, politico dell’opposizione e ricco uomo d’affari incriminato per una frode legata a uno scandalo bancario da un miliardo di dollari.

Marina Tauber, a capo del partito di Shor, ha accusato l’occidente, che è sponsor del governo moldavo, di chiudere gli occhi davanti al fatto che ai manifestanti venga impedito di arrivare sotto le sedi governative per mostrare il loro dissenso.

Un mese fa la Moldavia ha accusato la Russia di destabilizzare il Paese, tentando di rovesciare il governo di Maia Sandu per sostituirlo con uno filo-russo. Gli Stati Uniti hanno assicurato il pieno sostegno al governo moldavo.

La Sandu, intanto, prosegue il suo cammino di avvicinamento e buone relazioni con l’Unione Europea. In questi giorni ha parlato dei temi della sicurezza con il presidente del Consiglio Europe Charles Michel.

Un cambiamento nell’assetto governativo della Moldavia, al confine con l’Ucraina abitata da 2,6 milioni di persone che parlano per lo più il rumeno, avrebbe forti ripercussioni sugli equilibri di politica internazionale in Europa. La guerra in Ucraina diventa uno strumento di pressione sul piccolo Stato. In un anno di guerra, i missili sono caduti vicino ai confini moldavi in più occasioni.

Lo scorso febbraio, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che il prossimo bersaglio russo sarà la Moldavia. La storia sembra dargli ragione.

1 COMMENT

Rispondi