Cosa sappiamo dopo il primo round di negoziati tra Usa e Iran

A Roma il secondo round di colloqui tra Usa e Iran sul nucleare dopo quelli tenuti in Oman.

Il secondo round di negoziati Stati Uniti e Iran sul nucleare si tiene a Roma il 19 aprile. Il primo round di colloqui indiretti è avvenuto a Mascate, in Oman, lo scorso 12 aprile. La riunione avrà luogo in un hotel della capitale e vedrà la partecipazione dell’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, del ministro degli Esteri della Repubblica islamica, Abbas Araghchi, e di quello dell’Oman, Badr bin Hamad Al Busaidi. L’Italia non sarà presente con suoi rappresentanti, ma il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, potrebbe ricevere le parti negoziali alla Farnesina prima o dopo la riunione.

Il primo round di negoziati sul nucleare tra Iran e Stati Uniti, annunciato da Donald Trump, si è svolto in Oman il 12 aprile scorso. Si tratta ancora di colloqui indiretti ma è un passo avanti per superare anni di forti tensioni tra Washington e Teheran. Lo scorso febbraio gli Usa avevano minacciato, e anche realizzato, ritorsioni contro obiettivi iraniani in Iraq e Siria.

Il fine dei negoziati è di affrontare il crescente programma nucleare iraniano. Gli spiragli di un dialogo si sviluppano in un contesto complesso con la minaccia statunitense di potenziali azioni militari in caso di mancato raggiungimento di un accordo.

I funzionari iraniani, citati dalle agenzie di Teheran, hanno descritto i colloqui come produttivi. Il magazine Usa Politico rivela che Steve Witkoff, l’inviato di Trump per i negoxziati globali, ha avuto un breve colloquio con i leader iraniani a ridosso dei colloqui. Witkoff ha incontrato il ministro degli esteri iraniano.

In una dichiarazione, resa pubblica dall’emittente Nbc, la Casa Bianca ha spiegato che “le discussioni sono state molto positive e costruttive”, e ha osservato che la “comunicazione diretta” di Witkoff con Araghchi “ha rappresentato un passo avanti verso il raggiungimento di un risultato reciprocamente vantaggioso”.

“La parte americana ha cercato di dimostrare la propria disponibilità a un accordo equo”, ha dichiarato il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi.

Secondo l’agenzia di stampa iraniana Tasnim, affiliata al governo, entrambe le parti sono prossime a stabilire un quadro per negoziati formali e hanno concordato di riunirsi di nuovo entro una settimana.

I colloqui sono stati mediati dall’Oman, con le delegazioni tenute in stanze separate che si sono scambiate messaggi tramite il Ministro degli Esteri omanita, una soluzione preferita dall’Iran, in contrasto alle richieste degli Stati Uniti di colloqui diretti. Il governo iraniano ha ringraziato formalmente l’Oman per l’impegno di mediazione.

Araghchi ha confermato che le delegazioni statunitense e iraniana hanno avuto una breve interazione dopo l’incontro, durato oltre due ore e mezza.

In precedenza, la Russia aveva espresso interesse a mediare le relazioni tra Stati Uniti e Iran.

Russia e Iran hanno approfondito i legami dall’inizio dell’invasione su vasta scala. In particolare, l’Iran ha fornito alla Russia migliaia di droni Shahed utilizzati negli attacchi contro le città ucraine, nonché missili balistici a corto raggio.

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