Dalla Costituzione al FOIA: un percorso lungo decenni per rendere trasparente l’amministrazione pubblica e garantire il diritto dei cittadini a essere informati.
Diritto all’informazione: un’evoluzione culturale e giuridica
La Costituzione italiana, pur non prevedendo espressamente il diritto dei cittadini a essere informati, riconosce nell’articolo 21 la libertà di manifestare il proprio pensiero. Nel tempo, questa norma è stata interpretata anche come tutela dell’interesse collettivo a ricevere informazione.
Dottrina e giurisprudenza hanno ampliato questo concetto: il diritto a informarsi e a essere informati è diventato parte fondamentale della vita democratica. Anche la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 lo sottolinea, riconoscendo il diritto di cercare, ricevere e diffondere informazioni attraverso ogni mezzo, senza frontiere.
La Corte Costituzionale italiana ha più volte ribadito il valore centrale dell’informazione. Nel 1969 ha definito la libertà di stampa “pietra angolare” della democrazia; nel 1971 l’ha considerata uno dei diritti fondamentali più alti, e nel 1985 ne ha ribadito il ruolo come “cardine della democrazia”.
La trasparenza nella Pubblica Amministrazione: un cammino a tappe
Il diritto all’informazione va di pari passo con la trasparenza dello Stato. Significa che i cittadini hanno il diritto di accedere a documenti e atti della Pubblica Amministrazione, anche quelli non pubblicati ufficialmente.
Il primo passo concreto risale al 1934, con l’introduzione dell’albo pretorio, che obbligava comuni e province a rendere pubbliche le decisioni amministrative. L’albo viene poi confermato nel 1947, subito dopo la nascita della Repubblica.
Ma tra il dopoguerra e gli anni ’70 domina ancora la “cultura del segreto”: la pubblica amministrazione non sente il dovere di comunicare con i cittadini. Si parla di un “periodo dell’informazione negata”.
Le cose iniziano a cambiare con l’istituzione delle Regioni nel 1970: alcune, come la Toscana, cominciano a parlare di informazione come base per la partecipazione democratica. È il “periodo dell’informazione precaria”.
Verso un sistema informativo pubblico moderno
La svolta arriva dopo il 1980 con il Rapporto Giannini, che analizza le carenze dello Stato. Nascono leggi fondamentali:
-
Legge 142/1990 e Legge 241/1990, che introducono il diritto di accesso agli atti e regolano i procedimenti amministrativi;
-
Decreto legislativo 29/1993, che istituisce gli URP (Uffici Relazioni con il Pubblico);
-
Sentenza 348/1990 della Corte Costituzionale, che afferma: ogni ente pubblico deve garantire un circuito informativo verso la sua comunità.
Negli anni ’90 arriva il “pacchetto Bassanini” (leggi 59 e 127 del 1997, 191/1998 e 50/1999), che punta a semplificare e decentralizzare la pubblica amministrazione, rendendola più trasparente ed efficiente.
La Legge 150/2000 e la nascita della comunicazione pubblica
Con la legge 150/2000, l’informazione e la comunicazione diventano ufficialmente funzioni della Pubblica Amministrazione. Vengono definiti ruoli, obiettivi, modalità e figure professionali dedicate.
La legge distingue tra:
-
Informazione: attività rivolta ai media (stampa, TV, canali digitali);
-
Comunicazione: attività diretta verso cittadini, enti e collettività.
Gli obiettivi sono:
-
far conoscere leggi e servizi;
-
spiegare il funzionamento delle istituzioni;
-
promuovere trasparenza e semplificazione;
-
rafforzare l’immagine delle PA e del Paese.
Seguono altri strumenti normativi:
-
DPR 422/2001, che regola i requisiti professionali per lavorare nella comunicazione pubblica;
-
Direttiva Frattini (2002), che chiede alle PA di coordinare meglio le attività comunicative e le riconosce come parte integrante del loro funzionamento, non più attività accessorie.
Verso la trasparenza totale: dalla Legge Severino al FOIA
Nel 2012 arriva la Legge Severino (L.190/2012) con il Decreto Legislativo 33/2013, che impongono alle PA di pubblicare sui loro siti tutte le informazioni utili per garantire la trasparenza.
Nel 2016 il Decreto legislativo 97/2016 introduce il Freedom of Information Act (FOIA), che sancisce il diritto di chiunque ad accedere liberamente alle informazioni in possesso della Pubblica Amministrazione, salvo eccezioni. Un passo importante che rafforza la trasparenza come pilastro della democrazia.