L’attacco israeliano all’Iran è l’ultimo atto di un percorso avviato oltre dieci anni fa. L’arricchimento di uranio da parte dell’Iran aumenta le preoccupazioni della comunità internazionale. L’Aiea (Agenzia atomica internazionale) inizia una serie di ispezioni nelle centrali nucleari iraniane. Gli scienziati dell’Agenzia dell’Onu vogliono capire, su mandato delle Nazioni Unite, se gli iraniani producano energia nucleare per usi civili. Oppure stanno arricchendo l’uranio per energia di guerra. Comincia un percorso di diversi anni che porta nel 2015 allo storico accordo (leggi l’articolo di allora su Notiziario Estero) riguardante il nucleare iraniano. Il cammino dell’accordo, firmato anche da Barack Obama, è però in salita fin da subito. Nel 2016 Donald trumo vince le elezioni e fa uscire gli Stati Uniti dal trattato. L’assenza della prima potenza al mondo indebolisce l’accordo. In Israele il premier Benjamin Netanyahu è da sempre contrario all’accordo portato a casa da Barack Obama. La tensione si riaccende e l’Iran si ritrova isolato sul palcoscenico mondiale. Gli anni del presidente Joe Biden non migliorano la situazione. Nonostante l’impegno a tutta dell’instancabile Anthony Blinken, segretario di Stato del presidente Biden, la diplomazia americana non riesce mai sbrogliare la matassa e tutto rimane in fase di stallo. poi ritorna Trump, che questa volta vorrebbe trovare un accordo con Teheran. Troppo tardi. Perchè Netanyahu ha già messo in moto i piani di guerra. La sua azione sembra più rivolta contro Washington che Teheran.