Il governo di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale, lancia l’offensiva contro Tripoli, controllata dalle milizie filo-islamiche. Il generale Khalifa Haftar e l’aviazione agli ordini del Parlamento di Tobruk bombardano la ex-capitale libica. Tutto mentre a Rabat, in Marocco, sono in corso i negoziati tra le due parti per trovare una conciliazione e unirsi nella lotta contro lo Stato Islamico. A sferrare l’attacco è paradossalmente proprio l’esercito del governo riconosciuto dalla comunità internazionale e sul quale puntava il rappresentante Onu Bernardino Leon per rilanciare il processo di riunificazione nazionale e stabilizzare la Libia. I colloqui di Rabat sono stati quindi soffocati dal governo appoggiato dall’Occidente, Unione Europea in particolare. Cosa faranno ora le cancellerie europee oltre a salmodiare i no all’intervento peserà sui summit di Bruxelles.
Leggi l’articolo dell’Indipendent