Armenia-Azerbaijan: scontri al confine e il cessate il fuoco che non c’è

Fine guerra mai: il conflitto infinito tra Armenia e Azerbaijan continua a corrente alternata. La crisi con al centro il Nagorno-Karabakh.

Sono ripresi gli scontri al confine tra Armenia e Azerbaijan in un conflitto a distanza che non ha mai fine. I combattimenti, anche con bombardamenti reciproci, hanno coinvolto i militari dei due Paesi e, nel corso della giornata del 13 settembre, era atteso il cessate il fuoco. Il governo di Erevan ha reso noto che non è entrata in vigore alcuna tregua e che l’esercito azero ha continuato a bombardare. Gli scontri sono proseguiti per tutta la giornata del 14 settembre. Entrambe le parti si accusano reciprocamente. L’Armenia denuncia l’uccisione di 49 persone. Sono almeno 105 i morti negli scontri secondo la BBC.

Da parte azera si respingono tutte le accuse armene. Le autorità di Baku parlano di provocazioni armene nelle zone di aree di Dashkasan, Kalbajar e Lachin. Il governo di Erevan ha spiegato di avere rivolto un appello al Consiglio di Sicurezza della Nato e all’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (Otso) di cui l’Armenia è membro. Quest’ultima è nata nel 1992 tra sei Paesi della Comunità di Stati Indipendenti dopo lo scioglimento dell’ex-Urss. Ne fanno parte la Russia, il Kirghizistan, la Bielorussia, il Kazakhstan, il Tagikistan, oltre alla stessa Armenia. Non a caso il premier armeno Nikol Pashinyan ha avuto proprio con Vladimir Putin un colloquio sulla situazione. Pashinyan ha anche parlato per telefono con Emmanuel Macron e Anthony Blinken.

Il conflitto tra Armenia e Azerbaijan ha una lunga storia che affonda le sue radici negli ultimi anni di vita dell’Unione Sovietica. Ma è dopo il crollo dell’ex-Urss che lo scontro politico e militare si inasprisce. Al centro della tensione infinita c’è la regione del Nagorno-Karabakh, contesa dai due Stati. In questo articolo ho spiegato e approfondito le ragioni del conflitto.

Per approfondire: leggi qui tutte gli articoli di Notiziario Estero sulla crisi Armenia-Azerbaijan.

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