I due Paesi trovano l’intesa. L’accordo tra Israele e Siria sul cessate il fuoco sospende le operazioni israeliane nel sudovest siriano. Gli Stati Uniti hanno condotto la mediazione sull’intesa. Piena collaborazione anche da Turchia e alcuni Paesi arabi.
Alla fine l’accordo tra Israele e Siria sul cessate il fuoco è arrivato. La mediazione è stata degli Stati Uniti in collaborazione con alcuni Paesi arabi e la Turchia. Dopo un giorno di tregua le armi sono in silenzio e i combattimenti tra drusi e beduini sono cessati. Dispiegate le forze di difesa siriane per controllare il rispetto della tregua. L’intesa sembrava ancora un miraggio poche ore dopo l’annuncio del cessate il fuoco perché proseguivano gli scontri a Suwayda tra drusi e tribù beduine. Come abbiamo raccontato in questo articolo, gli scontri tra i militanti sono avvenuti principalmente nella città di Sweida, sud-ovest siriano. Qui è intervenuto l’esercito israeliano dopo aver accusato le forze governative di Damasco di perseguitare i drusi e le minoranze in generale.
Il presidente ad interim siriano Ahmed al Sharaa (Al Jolani) ha dichiarato nel frattempo che il governo si impegna a tutelare tutte le minoranze sul suo terriorio. Al Sharaa rimanda l’accusa al mittente israeliano, puntando il dito sul fatto che l’intervento militare dello scorso 16 luglio ha peggiorato una situazione già di per sè instabile. Israele, ha spiegato il presidente siriano, ha aggravato la crisi dopo il bombardamento del sud e delle istituzioni governative a Damasco. Questi attacchi, ha aggiunto, hanno spinto la situazione verso una fase pericolosa, minando la stabilità nazionale. Tuttavia, ha detto, “Siamo riusciti a calmare la situazione nonostante le difficoltà, ma l’interferenza esterna ha alimentato il conflitto”. Infine ha ringraziato Stati Uniti, Unione Europea, Russia e Cina per aver preso posizione contro le violazioni della sovranità siriana da parte di Israele.
Drusi in Siria: un popolo antico


